Al-Asha’al: l’America istiga contro gli islamici in Egitto e Tunisia per rovesciarli

Il Cairo-Quds Press. Abdullah al-Asha’al, professore di diritto e relazioni internazionali e ex diplomatico egiziano, ha escluso che lo scenario algerino possa ripetersi in Egitto. Egli ha anche definito le manifestazioni organizzate dall’opposizione egiziana per abrogare il decreto e il referendum costituzionale indetto da Mursi, dei “comportamenti atti a seminare il disordine”

Al-Asha’al ha criticato nuovamente il decreto costituzionale di Mursi, esprimendo allo stesso tempo il suo rifiuto del metodo al quale ha fatto ricorso l’opposizione per contrastarlo, affermando: “Sono ancora dallo stesso avviso, cioè respingo il decreto che considero un errore politico commesso dal presidente Mohammed Mursi. Tuttavia, credo che la decisione dell’opposizione di ricorrere a piazza Tahrir per poi invitare a marciare sul palazzo presidenziale per chiedere il rovesciamento della legittimità, rappresenti un comportamento non attinente allo spirito della rivoluzione (Rivoluzione del 25 gennaio 2011). Mohammed Mursi è arrivato al potere attraverso le urne, e il modo migliore per rovesciarlo sarebbero ancora le elezioni, e di certo non andando al palazzo presidenziale per lanciare le uova”. 

L’ex diplomatico ha sottolineato che gli esponenti dell’opposizione non rappresentano la stragrande maggioranza degli egiziani, e ha aggiunto: “Non credo che Amr Moussa, Mohammed el-Baradei o Hamdeen Sabahi possano esprimere la stragrande maggioranza degli egiziani, essi sono una minoranza alla quale la Fratellanza Musulmana ha risposto organizzando una manifestazione da 6 milioni di egiziani, tuttavia, tali esponenti godono del supporto Usa. Contrariamente a quanto si insinua sulle alleanze che Washington avrebbe stretto con la Fratellanza in Egitto e Tunisia, l’America ha permesso loro di raggiungere il potere proprio per colpirli, e le istigazioni di questi giorni fanno parte di tale piano, che tuttavia non riuscirà. 

Per quanto riguarda la possibilità che l’incitamento degli Usa e le mobilitazione popolari promosse dall’opposizione contro Mursi, il suo decreto e la costituzione possano condurre allo stesso scenario algerino, al-Asha’al ha affermato: “Il ripetersi dello scenario algerino in Egitto sembra improbabile ed è fuori questione, perché l’intervento dei militari è respinto da tutti. Quella egiziana, con tutti i suoi segmenti, è una società moderata. Credo che un colpo per rovesciare la nascente democrazia sia da escludere. Gli egiziani esprimeranno il loro pensiero attraverso il referendum sulla costituzione, e la nave politica continuerà il suo cammino verso il cambiamento”.