Al-Farhan: la sicurezza di Israele è un’illusione

Amman-Quds Press. L’ex segretario generale del Fronte d’azione islamico in Giordania, il dottor Ishaq al-Farhan, ha affermato che parlare della sicurezza di Israele alla luce della sua continua occupazione della Palestina “è un discorso teorico più vicino all’illusione che alla realtà”.

In alcune dichiarazioni rilasciate in esclusiva a Quds Press, al-Farhan ha spiegato che la forza militare, il sostegno occidentale e la scommessa sulla normalizzazioni dei rapporti non sono riusciti a garantire la sicurezza di Israele. Ha affermato: “Penso che Israele non potrà mai godere della piena sicurezza finché continua ad occupare la Palestina e proporre soluzioni che perpetuano questa situazione. Ora, i negoziati riguardano circa il 10% del territorio della Palestina, perché Israele si è impossessato del 60% di quest’ultimo nel 48, per poi estendere il proprio controllo sulla maggior parte dei territori palestinesi nel 67, perciò rimane circa il 10% della Palestina, e questo è inaccettabile da tutti i palestinesi. Da qui, la guerra contro l’occupazione continuerà, anche se a tratti, tale eventualità appare remota. Gli accordi conclusi con l’Egitto e la Giordania non riusciranno a garantire la sicurezza dell’occupazione. Sono ottimista sul fatto che il forte Egitto, così come la Giordania, riconsidereranno i loro accordi con Israele, e la sicurezza di quest’ultimo rimarrà un’irraggiungibile illusione”.

Al-Farhan ha ritenuto che la priorità data dai paesi della Primavera araba a risolvere le loro vicende interne sia un fatto solo temporaneo. Ha affermato: “Non appena i paesi in questione riusciranno a risolvere le loro questioni interne, la causa palestinese tornerà ad occupare la cima delle loro priorità”.

Ha aggiunto: “Non credo che gli islamici, saliti al potere in alcuni di questi paesi, siano disposti ad abbandonare la causa palestinese o scendere a compromessi, in virtù della loro ideologia e per il fatto che la Palestina storica è terra islamica. La causa palestinese è direttamente collegata alla religione, non può essere dimenticata ed essa rimarrà il sogno di generazioni di musulmani, finché non sarà liberata, fino all’ultimo palmo. Chiunque rinunci ai diritti dei palestinesi è destinato a finire nella discarica della storia”.