Ramallah. Un’applicazione mobile consentirà ai palestinesi di monitorare la situazione del traffico ai posti di blocco presidiati dai soldati israeliani e di ridurre il tempo di attesa, secondo quanto riferito dall’Agenzia Anadolu.
L’applicazione, “Azma”, è stata lanciata a luglio da un giovane palestinese, ma è stata chiusa a causa di problemi legali sollevati dalle autorità israeliane.
Tuttavia, l’applicazione è stata rilanciata dal Centro sociale Burj al-Luqluq di Gerusalemme Est.
Israele ha creato – e ne crea ancora – decine di posti di blocco nella Cisgiordania occupata.
I palestinesi devono passare attraverso questi posti di blocco, sia durante i loro spostamenti in Cisgiordania, sia quando visitano Gerusalemme Est o per raggiungere i loro luoghi di lavoro in Israele.
I permessi non sono necessari per attraversare i posti di blocco in Cisgiordania, ma sono necessari per entrare a Gerusalemme Est o in Israele per motivi di lavoro o cure mediche.
Questi posti di blocco sono soggetti a chiusure o interruzioni in base alle decisioni prese dall’esercito israeliano.
Rilancio.
Muntaser Dkaidek, direttore del Centro sociale Burj al-Luqluq, ha dichiarato ad Anadolu: “L’app è stata sviluppata da un giovane di Gerusalemme nel 2016.
Inizialmente era abbastanza popolare nella comunità palestinese; tuttavia, a causa delle aggressioni delle autorità israeliane, il giovane è stato costretto a ritirare l’applicazione”.
Dkaidek ha affermato che il giovane, che ha preferito non essere identificato, si è rivolto al Centro sociale Burj al-Luqluq chiedendo di adottare la sua applicazione.
Da quando è stata rilanciata, lo scorso luglio, decine di palestinesi hanno pubblicizzato l’applicazione su varie piattaforme di social media.
L’applicazione è disponibile su iOS e Android.
Oltre a monitorare il traffico ai posti di blocco israeliani, gli utenti possono anche fornire aggiornamenti sulla situazione.
“Finora 30 mila utenti hanno scaricato l’applicazione”, ha detto Dkaidek.
“Il nostro slogan è che un minuto sull’app è meglio di un’ora di attesa al checkpoint”, ha aggiunto Dkaidek.
Dkaidek ha ribadito che “con la proliferazione degli smartphone e delle reti Internet, l’applicazione contribuisce in modo significativo a ridurre il tempo trascorso durante gli spostamenti in Cisgiordania”.
“L’applicazione comprende tutti i posti di blocco in Cisgiordania”, ha detto Dkaidek.
“Questa app è un’idea molto creativa di questo giovane palestinese”, ha aggiunto.
“Il giovane che ha lanciato l’applicazione la aggiorna volontariamente di tanto in tanto”, ha aggiunto.
“Il Centro sociale Burj al-Luqluq sponsorizza tutte le spese richieste dalle aziende per caricare l’applicazione sulle loro piattaforme”, ha detto Dkaidek.
Sviluppare applicazioni per raccontare le loro storie.
Negli ultimi tempi il Centro ha lanciato diverse applicazioni.
Ha lanciato il “Gioco della Guardia della moschea di al-Aqsa”, che “rappresenta uno strumento per conoscere la moschea di al-Aqsa in modo divertente e simpatico”, ha spiegato Dkaidek.
Il Centro ha anche lanciato l’applicazione “Tour virtuali a Gerusalemme”, che presenta la storia ed i siti della Città Vecchia di Gerusalemme in sei lingue”.
“My Story” è un’altra applicazione che racconta “storie ai bambini sulla storia del popolo palestinese sfollato”.
Il numero di palestinesi in Cisgiordania supera i 3,2 milioni, mentre circa mezzo milione di coloni vive in Cisgiordania.
(Fonte: MEMO).
(Foto: [Issam Rimawi – Anadolu Agency]).
Traduzione per InfoPal di F.L.