Appelli al Brasile per cercare vie di pace a Gerusalemme e in Medio Oriente

Il Consiglio degli Ambasciatori Arabi in Brasile [Twitter]

MEMO. Di Eman Abusidu. Il Consiglio degli ambasciatori arabi in Brasile ha condannato gli attacchi dell’occupazione israeliana contro i Palestinesi che pregano nella Moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme, i continui assalti al sito da parte dei coloni israeliani e l’uccisione di molti giovani in diverse città della Cisgiordania occupata. Gli ambasciatori arabi, che si sono incontrati sabato a Brasilia, hanno esortato il governo brasiliano a svolgere un ruolo più attivo insieme alla comunità internazionale e a cercare percorsi di pace in Medio Oriente dopo che le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto Al-Aqsa, mercoledì 5 aprile, sparando granate stordenti contro i Palestinesi, ferendo decine di persone e arrestando oltre 400 fedeli.

In una dichiarazione, hanno affermato che “l’uso sproporzionato della violenza da parte delle forze israeliane è un disperato tentativo del governo israeliano di distogliere l’attenzione dalla sua complicata crisi politica e istituzionale“. Hanno chiarito che l’unico modo per ridurre le tensioni nella terra occupata è che Israele “cessi gli attacchi contro i fedeli indifesi nella sacra Moschea di Al-Aqsa”.

“La fine dell’occupazione israeliana è l’unico modo per raggiungere una pace giusta, definitiva e duratura in Medio Oriente”, hanno aggiunto.

“Israele deve impegnarsi nel processo negoziale con i Palestinesi, in modo da poter riprendere gli incontri per raggiungere un accordo di pace equo e completo che sia basato sulle relazioni con le Nazioni Unite. L’unica soluzione si basa sul raggiungimento di uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come capitale”, ha dichiarato il capo della missione della Lega Araba in Brasile, l’ambasciatore Qais Shqair.

Shqair ha aggiunto che “Il governo israeliano prende di mira i fedeli musulmani indifesi in un momento in cui in Israele ci sono grandi manifestazioni contro le politiche del governo. L’attacco ad Al-Aqsa e ai fedeli è un tentativo di nascondere il loro fallimento [del governo] nel contenere le loro crisi interne”.

Secondo l’ambasciatore palestinese in Brasile, Ibrahim Alzeben, il Paese ha sostenuto il processo di pace fin dal 1947. Ha ricordato che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha ribadito costantemente la sua volontà di trovare una soluzione che salvi la regione dal “versamento di sangue, violenze e sofferenze”.

In tutto il continente sudamericano i manifestanti hanno scandito slogan che chiedevano il sostegno arabo e internazionale alla Moschea di Al-Aqsa, ai fedeli e ai Palestinesi che venivano attaccati nella Cisgiordania occupata.

Cuba ha assistito a un’ondata di solidarietà con il popolo palestinese. Ha denunciato i continui crimini e le violazioni israeliane contro il popolo palestinese e ha dichiarato la sua solidarietà con i fedeli della Moschea di Al-Aqsa. In un tweet, il ministro degli Esteri ha affermato che le azioni di Israele offendono i sentimenti religiosi dei Palestinesi e inaspriscono il clima di violenza.

Il Cile ha espresso profonda preoccupazione per gli atti di violenza nella Moschea di Al-Aqsa. Il governo ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede di “rispettare lo status giuridico, storico e religioso di questo luogo sacro per i musulmani e di evitare questi atti e queste provocazioni”.

Mentre il Ministero degli Esteri messicano ha espresso “profonda preoccupazione e tristezza per l’uso della forza da parte della polizia israeliana nella benedetta Moschea di Al-Aqsa”.

Gli attacchi israeliani avvengono durante il mese sacro islamico del Ramadan, che l’occupazione trasforma ogni anno in un campo di battaglia.

Il sostegno dell’America Latina alla Palestina, tuttavia, non scomparirà quando gli attacchi israeliani cesseranno. Gli attivisti solidali continueranno a lottare per i diritti dei Palestinesi fino a quando non sarà posta fine alla brutale occupazione militare di Israele.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi