Gaza – Infopal. Centinaia di palestinesi e di attivisti internazionali hanno manifestato di fronte al valico di Beit Hanoun (Erez) in segno di protesta contro l'embargo su Gaza e la chiusura israeliana dei punti di transito.
Alla testa dei manifestanti c'era Jamal al-Khudari, leader del Comitato popolare contro l'embargo, assieme ai feriti, agli invalidi, ai bambini orfani e ai familiari degli assassinati, in una manifestazione che ha innalzato la bandiera della Palestina e le foto dei martiri dell'embargo e dell'aggressione.
Il corteo, snodatosi dalle abitazioni al valico di Beit Hanoun, si è svolto nell'ambito delle attività di “Mille giorni di embargo… stop all'embargo e libertà per Gaza”.
In una conferenza stampa a latere della manifestazione, al-Khudari ha affermatco he è necessaria un'intifada palestinese, araba, islamica ed internazionale per rompere quest'embargo: “Bisogna che quest'intifada si svolga attraverso un continuo attivismo popolare in tutto il mondo e con la testimonianza degli internazionali, che possono poi raccontare fuori cosa succede a Gaza”.
Egli ha poi sottolineato l'importanza di una 'intifada delle navi', ricordando che il mese prossimo una flotta di aiuti proveniente dalla Turchia e dell'Europa giungerà a Gaza.
“Ci vuole anche un'intifada giuridica per portare in tribunale i criminali di guerra e i perpetratori dell'embargo; inoltre ci vuole anche una intifada parlamentare…”.
Al-Khudari ha poi esortato il “vertice arabo” a formare una delegazione d'alto rango per visitare Gaza, prendere atto della situazione e pianificare delle azioni per porre termine all'embargo, poiché non è accettabile che Ban Ki Moon e la Ashton visitino Gaza mentre non lo fa una delegazione araba d'alto rango.
Al-Khudari spera davvero che la visita di Ban Ki Moon porti a dei passi decisivi per far finire l'embargo.
Egli ha infine sottolineato che il popolo palestinese a Gaza, malgrado le sue ferite e i suoi dolori non dimenticherà mai al-Quds e non la lascerà mai diventare una città ebraica, pertanto ha rivolto un saluto particolare ai suoi abitanti che la difendono costantemente da tutti questi attacchi israeliani.