Nablus – Ma'an, InfoPal. Ieri mattina, un raid delle forze d'occupazione israeliane contro il villaggio palestinese di Awarta (Nablus) si è concluso con l'arresto di oltre 100 donne. L'operazione si colloca ancora nell'ambito delle indagini per il pluri-omicidio di cinque coloni israeliani dell'insediamento illegale di Itamar.
Intorno alla mezzanotte di ieri, le truppe d'occupazione hanno fatto irruzione ad Awarta, comunità palestinese adiacente a Itamar.
“E' stato imposto il coprifuoco e i soldati hanno preso a perquisire esclusivamente le donne”, ha raccontato il capo del consiglio locale Rayis 'Awad.
Le ricerche si sono protratte per tutta la notte. Quello di ieri, è stato un raid particolarmente vasto e intenso parte della catena di invasioni di Awarta cominciate il giorno dopo l'episodio di Itamar, ma quella di ieri è stata un'operazione mirata contro le donne.
Un coprifuoco era stato imposto per cinque giorni consecutivi dal 12 al 16 marzo. 40 uomini erano stati detenuti e da allora due altre incursioni di vasta portata erano state condotte dai soldati d'occupazione israeliani. Qui i palestinesi erano stati anche interrogati e sottoposti al test del DNA.
Ma come Awarta, ieri anche il villaggio di Aqaba (Tubas) è stato invaso da ingenti forze militari e bulldozer. I pali dell'elettricità e due case di proprietà di Mohammed Hassen Subieh e 'Abed An-Naser Ahmad Subieh sono state demolite.
Sami Sadeq, capo del consiglio di villaggio, ha riferito all'agenzia palestinese “Ma'an” che “gli ingressi principali del villaggio sono stati sbarrati, costringendo i residenti a tortuose deviazioni in entrata e in uscita.
Sconvolgente il dato riportato da Sadeq: “Ad Aqaba, il 95% delle strutture hanno ricevuto ordini di demolizione, compresa la moschea, un parco e numerose abitazioni private”.
L'esercito d'occupazione israeliano non ha rilasciato alcuna dichiarazione su queste operazioni.
(Altre fonti: ministero per gli Affari dei prigionieri).