Coloni cercano di costruire avamposto su area palestinese dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità

Cisgiordania occupata – MEMO. La settimana scorsa, i coloni israeliani hanno cercato di stabilire una nuova colonia vicino alla cittadina palestinese di Battir, un’area dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

I coloni hanno impedito ai proprietari palestinesi di accedere alla loro terra, secondo quanto dichiarato a Haaretz da Mohammad Abidallah, un membro del consiglio di Battir.

Si tratta della quarta volta che gli israeliani cercano di stabilire una colonia nell’area, ha aggiunto.

La maggior parte della terra a Battir è stata dichiarata parte dell’Area C – sotto il controllo militare e amministrativo di Israele – ed è da tempo un obiettivo dell’espansione delle colonie israeliane.

Nel 2014, l’UNESCO ha dichiarato Battir come patrimonio dell’Umanità, una decisione presa in un processo accelerato a causa dei piani presenti all’epoca per costruire una recinzione attorno alla cittadina, che si trova al centro di un corridoio di colonie israeliane che vanno dalle terre a sud di Betlemme fino alla Gerusalemme Est occupata.

“Il paesaggio culturale di Battir comprende antichi terrazzamenti, siti archeologici, tombe scavate nella roccia, torri agricole e, soprattutto, un sistema idrico intatto, rappresentato da una vasca di raccolta, canali, ecc. L’integrità di questo tradizionale sistema idrico è garantita dalle famiglie di Battir, che dipendono da esso”, afferma l’UNESCO sul suo sito web.

Domenica Mossi Raz, parlamentare del partito Meretz, ha chiesto all’Amministrazione Civile di evacuare la colonia e gli è stato detto che la questione è “nota e sarà affrontata”.

L’ong israeliana Peace Now ha anche chiesto al ministro della Difesa Benny Gantz di rimuovere l’avamposto coloniale. “È spaventoso pensare che una manciata di coloni possa dettare a Israele la sua politica estera e di sicurezza, determinando la realtà sul campo”, ha scritto l’organizzazione in una nota.

Secondo Haaretz, l’ufficio di Gantz non ha ancora risposto alla loro domanda. Tuttavia, secondo l’agenzia stampa Wafa, i coloni sono stati espulsi con successo dai residenti palestinesi locali.

I residenti di Battir affermano che, se il nuovo avamposto dovesse continuare ad esistere, rappresenterebbe una grave minaccia per il paesaggio ecologico e agricolo dell’area meridionale di Betlemme.

L’Area C corrisponde al 61% della Cisgiordania occupata. Israele non vi consente la costruzione di strutture palestinesi o la coltivazione di qualsiasi terra senza una licenza da parte delle autorità d’occupazione, che normalmente sono sempre negate.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.