Coloni israeliani continuano a livellare terra palestinese vicino a Gerico

Gerico – WAFA. Mercoledì, i coloni israeliani hanno continuato a spianare terra palestinese ad est della cittadina di al-‘Auja, a nord della città occupata di Gerico, in Cisgiordania, secondo quanto affermato da un attivista locale.

Ayman Gharib, un attivista anticolonie, ha affermato che 20 coloni hanno spianato circa 6 ettari di terra del Dipartimento per i beni religiosi islamici, situata tra le colonie di Na’ama e Tzachi.

Ha sottolineato che la terra confiscata fa parte di un ampio appezzamento di 10 ettari che i coloni intendono spianare e annetterlo alle colonie.

Sebbene Israele consenta ai coloni di impossessarsi della terra, anche per scopi agricoli, ha fortemente limitato l’accesso palestinese all’acqua nella cittadina di al-‘Auja e nel resto della Valle del Giordano, in particolare alle sorgenti d’acqua locali, tra cui ‘Ein al-Auja (sorgente di al’Auja).

Le sorgenti locali sono suscettibili all’aridità a causa del controllo di Israele sull’acqua. Israele ha installato enormi pozzi sui bacini d’acqua calda locali, riducendo la quantità d’acqua che sgorga dalla sorgente e provocando la distruzione di centinaia di ettari di terra agricola irrigata dalla sorgente.

La Valle del Giordano, che è una fertile striscia di terra che corre a ovest, lungo il fiume Giordano, ospita circa 65 mila palestinesi e costituisce circa il 30% della Cisgiordania.

Dal 1967, quando l’esercito israeliano occupò la Cisgiordania, Israele trasferì almeno 11 mila dei suoi cittadini ebrei nella Valle del Giordano. Alcune delle colonie in cui vivono sono state costruite quasi interamente su terra privata palestinese.

L’esercito israeliano ha anche designato circa il 46% della Valle del Giordano come zona militare chiusa dall’inizio dell’occupazione nel giugno 1967, e ha utilizzato il pretesto delle esercitazioni militari per sfollare con la forza le famiglie palestinesi che vi abitano, come parte di una politica di pulizia etnica e soffocamento dello sviluppo palestinese nell’area.

Circa 6.200 palestinesi vivono in 38 comunità in luoghi destinati ad uso militare e hanno dovuto ottenere il permesso dalle autorità israeliane per entrare e vivere nelle loro comunità.

In violazione del diritto internazionale, l’esercito israeliano non solo sposta temporaneamente le comunità, ma confisca anche i loro terreni agricoli, demolendo le loro case e infrastrutture di tanto in tanto.

Oltre allo sfollamento temporaneo, le famiglie palestinesi che vi risiedono devono affrontare una miriade di restrizioni nell’accesso alle risorse e ai servizi. Nel frattempo, vengono sfruttate da che vi genera profitti destinando generosi tratti di terra e risorse idriche a beneficio dei coloni.

I politici israeliani hanno chiarito in diverse occasioni che l’altamente strategica Valle del Giordano rimarrà, in ogni caso, sotto il loro controllo.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.