Comandante dei ribelli: i jihadisti britannici sono i più assetati di sangue

The daily mail. I jihadisti britannici sono i più assetati di sangue in Siria, afferma il comandante dei ribelli, in quanto sono accusati di decapitazioni e crocifissioni.

I jihadisti britannici costituiscono il più grande contingente straniero in uno dei gruppi terroristici più violenti della Siria, famigerato per decapitazione, la crocifissione e la lapidazione a morte dei nemici.

Abdulellah al-Bashir, comandante ribelle siriano generale di brigata, ha invitato il Regno Unito a inviare armi per contribuire a combattere il gruppo islamico sunnita “Lo Stato Islamico in Iraq e Siria (ISIS)”.

Quasi due su tre dei combattenti dell’ISIS sono nati all’estero e hanno scelto di aderire ad un gruppo intenzionato a creare uno stato islamico nel paese dilaniato dalla guerra e in Iraq.

Il gruppo è così estremo che è anche stato denunciato da Al Qaeda.

All’inizio di questo mese, il ministero degli Esteri ha dichiarato che stava indagando su segnalazioni di due cittadini britannici morti combattendo per l’ISIS. Si ritiene che circa 400 britannici siano andati a combattere in Siria negli ultimi due anni, con una stima di 20 morti.

La settimana scorsa il 31enne Mashudur Choudhury è stato la prima persona del Regno Unito condannata per reato di terrorismo in connessione con il conflitto siriano. Lo scorso ottobre era andato in Siria con l’intenzione di partecipare a un campo d’addestramento terroristico.

In una lettera al Times, il generale al-Bashir, capo di stato maggiore del consiglio militare supremo, l’organismo di comando dei ribelli dell’Esercito siriano libero (FSA) che si oppone al regime del presidente Assad, ha dichiarato che la “maggioranza” dei combattenti ISIS vengono dal Regno Unito, mentre gli altri da Francia, Germania e Belgio.

Ha dichiarato: “Noi, il popolo siriano, ora sperimentiamo decapitazioni, crocifissioni, pestaggi, omicidi, metodi antiquati di trattare le donne, un approccio obsoleto a governare la società. Molti di coloro che partecipano a queste attività sono inglesi”.

Il generale ha anche chiesto al governo britannico di inviare armi per contribuire ad affrontare l’ISIS, avvertendo che un mancato intervento aumenterebbe la minaccia del terrorismo in Gran Bretagna. “Se all’ISIS è permesso di espandersi, questi terroristi, avendo messo alla prova le loro abilità nel mio paese, torneranno nelle loro terre d’origine, forse nel Regno Unito, a continuare il loro pernicioso percorso di distruzione”.

“Siamo in un momento cruciale nella nostra lotta contro l’estremismo violento e speriamo che il Regno Unito e gli Stati Uniti possano scrollarsi di dosso la paura di sostenerci. Un mancato sostegno attivo alla FSA ora porterà i successi di ISIS a livello internazionale. L’FSA può spingersi solo fin qui con quel poco che abbiamo. I governi del Regno Unito e degli Stati Uniti devono aiutarci a sconfiggere il terrorismo in Siria e a impedirgli di essere esportato in Europa e negli USA”.

Il Times ha riportato che la Gran Bretagna fornisce un supporto non-letale e tecnico come giubbotti antiproiettile e strumenti di comunicazione ai ribelli siriani, ma ha escluso la consegna delle armi per paura che possano cadere nelle mani degli estremisti.

Sir Menzies Campbell, ex leader dei liberali democratici, ha chiesto un nuovo dibattito sulla politica in Siria, affermando: “È  giunto il momento di rivedere il tema della Siria alla Camera dei Comuni”.

 

Un gruppo jihadista così estremo da essere condannato persino da Al Qaeda

L’ISIS (o ISIL) è un gruppo jihadista pro Al Qaeda che molti temono stia stringendo alcune parti della Siria in una morsa di ferro.

Il gruppo si è formato nell’aprile del 2013, distaccandosi dell’organizzazione affiliata di “Al Qaeda in Iraq”. Da allora è diventato uno dei principali gruppi jihadisti che combattono le forze governative in Siria.

La lettera finale nella sigla ISIS deriva dalla parola araba “al-Sham”, che può significare Levante, Siria o anche a Damasco, ma nel contesto della jihad globale si riferisce al Levante.

La sua dimensione esatta è sconosciuta, ma si pensa che includa migliaia di combattenti, tra cui molti jihadisti stranieri.

Gli analisti ritengono che i non-siriani costituiscano la maggioranza dell’elite del corpo combattente di ISIS e siano presenti in modo sproporzionato nel suo comando.

L’ISIS ha conquistato la città di Al-Reqqa dopo che i ribelli l’hanno invasa nel marzo 2013. È stato il primo capoluogo di provincia a cadere sotto il controllo dei ribelli.

Il gruppo è anche presente in un certo numero di città vicino al confine turco nel nord del paese e ha guadagnato la sua reputazione per il brutale dominio nelle zone che controlla.

Opera indipendentemente dagli altri gruppi jihadisti come il Fronte al Nusra e ha un rapporto teso con gli altri ribelli in Siria. Al Qaeda si rifiuta di trattare con loro.

A luglio, un comandante del filo-occidentale Esercito Siriano Libero (FSA) è stato ucciso dai combattenti dell’ISIS nella provincia costiera di Lattakia. Ci sono state anche segnalazioni di scontri mortali tra i due gruppi nella provincia nord-occidentale di Idlib. L’ISIS anche sequestrato la città settentrionale di Azaz dal controllo del FSA il 18 settembre.

C’è stato anche attrito con altri gruppi islamisti. Nel novembre 2013, l’ISIS è stato accusato di aver ucciso un membro di spicco del gruppo ribelle islamista siriano Ahrar al-Sham.

Traduzione di F.G.