Dedicata a lei, Israa al-Jaabis

Di Romana Rubeo. #WomansInternationalDay. Questa giornata la voglio dedicare a lei.

Israa al-Jaabis, 33 anni.

Nel 2015 è a bordo della sua auto malandata, fa avanti e dietro perché deve traslocare, e non vuole spendere soldi per una ditta.

Sente puzza di gas, teme che ci sia qualche problema con l’auto, si ferma.

Ma in quel momento un poliziotto israeliano in pensione la vede e crede che voglia farsi esplodere al vicino check point.

Lei lo supplica: vuole scendere dall’auto, la puzza è insopportabile e lei teme il peggio. E il peggio arriva, si scatena un incendio in cui Israa resta intrappolata.

Non le crede, la giustizia israeliana, e Israa, che sognava solo di andare nella nuova casa con i suoi bambini, oggi è sfregiata, reclusa, menomata.

Israele, l’unica “democrazia del Medio Oriente”, non le permette di curarsi in carcere.

Il volto di Israa per me è il simbolo delle donne che resistono, in ogni angolo del mondo.

Il volto di Israa sta lì a gridare vendetta contro l’ipocrisia di chi usa il nostro corpo per condurre battaglie politiche solo quando queste si adeguano alla narrazione che più conviene all’Occidente.