Delegazione europea nei territori palestinesi per esaminare la situazione dei detenuti

Londra-Quds Press. Venerdì 1° marzo, una delegazione parlamentare europea raggiungerà i territori palestinesi nel tentativo di visitare i prigionieri in sciopero della fame nelle carceri israeliane, e monitorare da vicino le loro condizioni di salute.

In un comunicato stampa, Arafat Madi, direttore del Consiglio delle relazioni euro-palestinesi, che sta coordinando la visita, ha dichiarato: “La visita di venerdì completa i nostri sforzi, compiuti l’anno scorso a livello dell’Ue e dei singoli paesi membri, per giungere ad una pratica presa di posizione europea, atta a fermare le violazioni israeliane nei confronti dei detenuti palestinesi”.

Madi ha aggiunto che la delegazione, che incontrerà l’ambasciatore britannico a Tel Aviv, esaminerà la situazione dei detenuti, e in particolare quelli in sciopero della fame, per poi redigere un rapporto sulle condizioni nelle carceri dell’occupazione.

La delegazione comprende alcuni parlamentari e politici da diversi Paesi europei, in testa c’è il deputato britannico ed ex ministro, Sir Gerald Kaufman, i due parlamentari scozzesi Sandra White e Jim Hume, oltre al deputato irlandese Pat Sheehan, che nel 1981, dalle carceri britanniche, condusse uno sciopero della fame per 55 giorni consecutivi.

Il direttore del consiglio ha riferito che la delegazione provvederà a stilare un rapporto esaustivo, con tutte le violazioni e gli abusi che Israele commette ai danni dei prigionieri palestinesi. Successivamente, la relazione verrà sottoposta alle commissioni competenti del Parlamento di Strasburgo, e a quelle dei diritti umani nei vari parlamenti europei .

Egli ha sottolineato che le autorità di occupazione israeliane “detengono circa 4.750 palestinesi, di cui 470 dalla Striscia di Gaza, la maggior parte dei quali scontano alte condanne e vivono in condizioni difficili, in quanto nelle carceri israeliane mancano i minimi requisiti in materia di diritti umani e giuridici, previsti dai trattati e dalle convenzioni internazionali, e in particolare la IV Convenzione di Ginevra”.

Madi ha spiegato che il Consiglio delle relazioni euro-palestinesi si è prefisso da tempo l’obiettivo di portare le delegazioni europee nei territori palestinesi e sottoporre a loro le condizioni dei prigionieri palestinesi e arabi nelle carceri israeliane, prevedendo allo stesso tempo una forte opposizione israeliana alla visita di oggi.

Egli ha sottolineato che all’ordine del giorno della delegazione vi è la visita alle famiglie dei detenuti Ayman Sharawna e Samer al-‘Issawi, entrambi in sciopero della fame da diversi mesi, oltre ad un incontro con alcuni ragazzini palestinesi, in primis quelli del quartiere Silwan di Gerusalemme, oggetto di frequenti arresti e trattamenti brutali da parte dei soldati israeliani.

Arafat Madi ha aggiunto che “Israele ha sempre rifiutato di aprire le porte delle sue carceri a qualsiasi organismo, sia esso politico, per i diritti umani o parlamentare, in quanto teme che i comportamenti repressivi e razzisti che violano tutte le norme, le convenzioni e i trattati internazionali, delle proprie autorità carcerarie, vengano allo scoperto”.

La visita della delegazione europea arriva a pochi giorni dalla morte del prigioniero Arafat Shalash Jaradat, di 30 anni, dalla città di Seir, a nord est di Hebron (Cisgiordania), per le torture subite nel carcere israeliano di Megiddo.

Ayman Sharawna ha proclamato il suo primo sciopero della fame il 1° di luglio scorso, mentre Samer al-‘Issawi ha aderito nei primi di agosto. Entrambi in segno di protesta per il loro ri-arresto da parte di Israele, avvenuto poco tempo dopo il loro rilascio nel quadro dell’accordo di scambio di prigionieri, concluso tra Hamas e Israele, con la mediazione egiziana.