Si aggravano di giorno in giorno le condizioni di salute di Ja’far ‘Ezz id-Din e Mahmoud Sarsak, rispettivamente al 48° e al 47° giorno di sciopero della fame. Entrambi sono ricoverati nella clinica della prigione israeliana di Ramle.
Preoccupa anche la salute del deputato palestinese Mohammed Abu Ejhesha, oggi trasferito nel carcere di Nafha.
‘Giustizia israeliana’. Un tribunale israeliano ha esteso la detenzione amministrativa (senz’accusa e prorogabile a oltranza, ndr) nei confronti di 10 prigionieri palestinesi: ‘Awdallah Eshtiya, Mohammed Rayyan, ex detenuti, arrestati poco dopo il rilascio. Entrambi resteranno in una prigione israeliana ancora per 4 mesi.
Di sei mesi è, invece, la proroga della detenzione di Hassan Yousef, Dirar Tanish, ‘Andel Karim Ja’afra, Sami Hussain.
‘Abdallah Sa’fain, Mohammed Hassuna e Fathi al-Julani resteranno in carcere per periodi variabili dai due a sei mesi.
L’appello per la loro liberazione giunge dal fratello di Dhiab, Bassam e da Fu’ad, fratello di Hassan as-Safadi, detenuto al 60° giorno di sciopero della fame. La popolazione palestinese è stata chiamata a rivoltarsi con azioni di disobbedienza civile contro l’oltraggio israeliano sulla vita dei detenuti. Alle loro preoccupazioni si unisce anche l’organizzazione Friends of Humanity.
Detenuti in isolamento. Il leader di ‘Ezz id-Din al-Qassam ala militare di Hamas, ‘Abdallah al-Barghouthi informa dalla prigione di Ramle, dove sta scontando in isolamento 67 ergastoli e 2.500 anni di prigione: “I detenuti in isolamento si rifiutano di incontrare qualunque esponente dell’amministrazione carceraria fino a che non giungeranno segnali certi, fino a quando, cioè, le nostre richeste non saranno accolte”.
Iniziative. In Turchia, la comunità palestinese ha dedicato la partita di calcio alla “libertà dei prigionieri palestinesi”.
Da Kafr Kana, (Israele/Territori palestinesi occupati nel’48, ndr), i palestinesi hanno lanciato una campagna del “dovere nazionale”.
In Palestina, ieri numerosi giovani hanno bloccato la sede delle Nazioni Unite a Ramallah, mentre stamattina è stato il turno della sede del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc), ad al-Bireh (Ramallah). Agli impiegati è stato impedito di entrare negli uffici.