Diario dal Cairo

1208639_10200410902375676_1053855072_n (1)Diario dal Cairo, di Mostafa Rifai.

Domenica 18 agosto, ore 07:36. Ieri è stata una giornata pesante, piena di tensioni e false notizie dalla TV di stato e quelle della stessa galassia.

Ci sono state molte manifestazioni, ma non hanno avuto il giusto spazio nei media a causa dello spettacolo scadente che avevano inscenato contro la moschea Al Fath, che alla fine ha fatto l’effetto contrario a quello che desideravano.

Ieri ci sono state manifestazioni massicce al Cairo e in quasi tutte le città, con morti e feriti. Da oggi ci saranno nuove strategie delle manifestazioni, si dovrebbero evitare i grandi sit-in per evitare perdite umane e risorse. Manifestazioni nel’arco della giornata e notturne per rompere il coprifuoco. Inoltre la disobbedienza civile sta facendo effetto sul governo, che è del tutto assente dalla scena politica e amministrativa del paese.

Le grandi multinazionali stanno sospendendo le loro attività e le linee di produzione sono ferme. A livello diplomatico stanno bruciando le buone relazioni con molti paesi come la Danimarca, Sudafrica e altri. Da ieri la Germania ha interrotto le relazioni con il governo golpista  – che ne segnala un crollo imminente – per non rischiare gli investimenti già sul posto e quelli futuri.

Ormai molta gente vive la giornata, la guerra mediatica del governo golpista sta fallendo. Moltissime città sono del tutto fuori controllo, basta uscire fuori dal Cairo e vedere che la situazione è del tutto diversa. In certe città sono i cittadini che impongono il coprifuoco contro la polizia, cioè dopo una certa ora è vietato far vedere in giro con la polizia. Nessuno fuori dai distretti. Comunque, le manifestazioni e le proteste civili continueranno per tutta la settimana. Ci sono molti indizi e segnali che mostrano la precaria situazione all’interno della giunta militare e la competa mancanza di consapevolezza della realtà sul terreno. Stanno andando avanti secondo un vecchio schema risalente agli anni ’60. Non si rendono conto che sono già passati 45 anni e che la gente non cerca notizie dalla radio e dai giornali di stato.

Ore 07:36. Da ieri si sta accelerando la campagna di arresti in modo indiscriminato contro Fratelli Musulmani, Jamaa Islamiya e “barbuti” vari… L’accusa minima è quella del finanziamento del sit-in di piazza Rabeaa Al Adawiya, immaginate il resto…

Tutti i giornalisti che erano all’interno della moschea Al Fath durante l’assedio sono stati arrestati.

Persino una donna di nome Hanan Amin, docente universitaria presso la facoltà di medicina di Zagazig e una delle donne eroiche dell’assedio della moschea Al Fath, è stata accusata di detenzioni di armi.

Ore 08:17.  Al Jazeera riporta la notizia dell’arresto di Ahmed Maher, fondatore del movimento giovanile “Movimento 6 Aprile”, uno dei sostenitori di Al Sisi.

Ore 09:01. Stanno girando per la rete e Facebook foto e dati di persone scomparse dai massacri di Rabeaa, Al Nahda, Ramisi e altre parti.

Famiglie disperate cercano i propri cari, altre supplicano per il rilascio dei corpi o per il permesso di sepoltura.