Durante una grande manifestazione popolare, i palestinesi hanno invitato le fazioni a mantenere l’unità nazionale e a lavorare per il rilascio dei prigionieri.

 

Le fazioni palestinesi hanno confermato la necessità di mantenere la coesione nazionale, di cercare seriamente di dar vita a un governo di unità basato sul documento di Concordia nazionale e di evitare che si versi sangue palestinese.

Le richieste sono state lanciate durante la manifestazione di lunedì, 15 gennaio, che ha visto un’ampia partecipazione. Il corteo è partito dalla sede della Croce Rossa ed è arrivato fino alla sede del Consiglio legislativo. Ha aderito l’Associazione dei Prigionieri e dei Rilasciati”, che ha raccolto le fazioni palestinesi e i parenti dei detenuti.

La manifestazione si contraddistinta per gli slogan che incoraggiavano all’unità nazionale e alla liberazione dei prigionieri.

 

Unità nazionale

Il dott. Ahmad Bahar, presidente del Consiglio legislativo con delega, ha dichiarato: “I detenuti e i loro familiari sono coloro che hanno spianato la strada verso la Palestina e Gerusalemme. Essi ci hanno fornito il Documento dei Prigionieri su cui costruire il governo di unità, perciò non molleremo finché non li faremo uscire dalle prigioni dell’occupazione israeliana”.

 

Nafiz Azam, rappresentante del Jihad Islamico ha spiegato la lotta tra palestinesi e il sangue versato in questo modo è più tragico dei colpi inferti dalle forze israeliane: “Questo non deve accadere per nessun motivo. I palestinesi non devono occuparsi delle differenze interne dimenticando l’occupante”. E ha aggiunto che l’attuale fase pericolosa in cui sta vivendo il popolo palestinese, provocata dalla lotta interna, si spiega con il fatto che “gli Usa e Israele non tentano di restituire ai palestinesi i loro diritti, ma istigano la piazza affinché si combatta, in modo che si realizzino i loro progetti di aggressione. Il popolo palestinese ha potuto liberare parte della Palestina quando Al-Fatah, Hamas e le altre fazioni hanno lavorato insieme e dato l’esempio da seguire”.

 

Hisham Abderrazak, rappresentante di Al-Fatah, ha confermato la necessità di formare un governo di unità nazionale, di porre fine ai disordini e di rimanere fedeli al Documento dei Prigionieri.

 

Yusef Salibi, rappresentante del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina, ha dichiarato che “l’unità è la garanzia basilare per la vittoria del popolo palestinese contro l’occupazione israeliana”, e ha ricordato al presidente Mahmoud Abbas e al premier Ismail Haniyah la richiesta di unità da parte del popolo da realizzare attraverso il dialogo globale.

 

Abdelhamid Jiab, del Fronte Democratico per la liberazione della Palestina, ha menzionato gli slogan dei familiari dei detenuti che condannano la lotta interna e chiedono l’unità nazionale, sottolineando “la necessità di usare le armi contro l’occupazione e non contro i figli del nostro popolo”.

 

La figlia di un detenuto

L’organizzazione di Solidarietà con i Detenuti ha invitato a fermare ogni forma di lotta interna, a promuovere un dialogo nazionale globale e a lavorare perché i media forniscano informazioni completea intorno all’unità nazionale.

La piccola Sara At-Taftawi, figlia del prigionero Imad, ha chiesto al presidente, al primo ministro e a tutte le fazioni di fermare la lotta interna per amore dei detenuti che sono dietro le sbarre in nome della Palestina.

“Non chiudete le vostre orecchie ai richiami che provengono dalla profondità delle nostre ferite, dalla cella di mio padre, dalle tombe dei caduti e dalle parole di Dio”.

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