Fidanzamento al confine di Gaza

PIC. Vicino al confine orientale di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, dove l’odore di gas riempie ogni luogo e ovunque si è circondati dal suono dei proiettili e delle ambulanze che trasportano i feriti, emergono anche suoni di canti. 

Mentre la musica si diffondeva e cantava del “ritorno al mio paese”, è stato annunciato il fidanzamento tra il giovane Nashid Mharib, uno dei tanti che protestano nella zona est di Gaza e capo del Tires Unit di Khan Younis, e la giornalista Alaa’ Abu Raqqa che si stava occupando degli eventi della Grande Marcia del Ritorno. 

Sulle sue stampelle lo sposo ha annunciato l’inizio della cerimonia di fidanzamento, dopo che la sposa si è alzata, timidamente, mentre intonava canzoni tradizionali piene di allegria. 

Un discreto numero di membri del Tires Unit si sono messi in fila per salutare gli sposi, con i volti ed i vestiti ricoperti di fuliggine nera dopo essere tornati dal campo di battaglia per poter partecipare alla festa del loro collega. Una volta terminati i festeggiamenti, sono ritornati alla marcia pacifica nella quale erano impegnati ad affrontare i soldati israeliani. 

La Grande Marcia del Ritorno non si limita al confronto con i soldati dell’occupazione; le scene colme di gioia e vita sono dappertutto, dimostrando davanti al mondo intero che il popolo palestinese della Striscia di Gaza ama la vita e la libertà nonostante tutti i problemi e gli ostacoli. 

Mharib ha incontrato la sua fidanzata Alaa’ durante le marce di protesta nella parte est di Gaza. Egli è rimasto colpito dal suo coraggio mentre stava coprendo il confronto in atto, e ha così deciso di iniziare una nuova vita assieme a lei nonostante la sofferenza diffusa prevalga nella enclave assediata. 

Secondo lo sposo, Alaa’ ha un carattere forte e volontà sul campo, doti che lo hanno attratto, e se ne è quindi innamorato. 

Nashid è stato colpito ad un piede da un proiettile mentre stava protestando pacificamente. Nonostante ciò, ha continuato a partecipare alle manifestazioni. 

Lo sposo ha detto che tenere la cerimonia di fidanzamento presso il Campo del Ritorno è un modo per affermare l’appartenenza alla terra e la disponibilità a difenderla con ogni mezzo. 

Ha sottolineato al reporter di PIC che lui e la sua fidanzata continueranno a partecipare alla Grande Marcia del Ritorno nonostante tutti i pericoli, e che continueranno nel percorso per la liberazione fino a quando non faranno ritorno alle loro città di appartenenza. 

Ha inoltre aggiunto che “nonostante tutti i martiri e le persone ferite ed i proiettili ed i lacrimogeni, la gioia è ancora presente nella Grande Marcia del Ritorno”, esprimendo la sua felicità per la presenza di un discreto numero di persone, grazie alla pubblicità che ha ottenuto la sua festa di fidanzamento durante la quale tutti sono stati lieti di congratularsi con loro e di parteciparvi. 

La sposa Alaa’ ha dimostrato la sua contentezza per il fidanzamento, esprimendo la speranza che la festa di matrimonio avverrà un giorno nel loro villaggio di provenienza nella Palestina Occupata del 1948, con rito tradizionale palestinese. 

Ha inoltre riferito a PIC che “il giorno del mio fidanzamento con Nashid è stato uno dei giorni più belli della mia vita perché ho respirato l’atmosfera della gioia nei cuori di tutti, e prova eclatante ne sono stati i numerosi auguri che ho ricevuto pubblicamente”. 

La sposa ha dichiarato di aver deciso assieme al fidanzato di tenere la loro festa di fidanzamento presso il Campo del Ritorno, sottolineando che avrebbero continuato a partecipare alla marcia. Ha consigliato ai giovani di celebrare i loro matrimoni presso il Campo per riaffermare la natura pacifica delle proteste. 

I dimostranti impegnati nella resistenza pacifica hanno ricevuto la solidarietà internazionale che ha fatto fallire la propaganda israeliana, la quale ha definito la gente di Gaza come “terroristi”. 

I Palestinesi sono riusciti a far trionfare la Grande Marcia del Ritorno, nonostante il fatto che l’occupazione li abbia affrontati con eccessiva forza, utilizzando proiettili esplosivi, proibiti a livello internazionale, e gas velenosi che hanno ucciso molti civili, tra cui bambini.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi