FOTO: famiglie gazawi celebrano fuga dei sei prigionieri palestinesi

Gaza – Palestine Chronicle. Per anni, le famiglie palestinesi hanno tenuto una veglia settimanale all’interno o all’esterno della sede della Croce Rossa nella Città di Gaza, per protestare contro la detenzione e chiedere la libertà dei loro cari all’interno delle carceri israeliane.

Madri, padri e, a volte, intere famiglie si univano a queste veglie, portando foto incorniciate e poster dei loro figli e figlie. Ma dall’ultimo scambio di prigionieri tra la Resistenza di Gaza ed Israele, nel 2011, non ci sono state buone notizie degne di essere riportate. Israele continua a detenere quasi 5 mila prigionieri palestinesi, tra cui 40 donne e 200 minorenni.

Ma lunedì è stato diverso. Le famiglie che partecipano a questo raduno regolare, spesso avvolto dal dolore e che si conclude tra lacrime e preghiere, hanno avuto motivo di festeggiare, questa volta.

Sei prigionieri palestinesi, la maggior parte dei quali scontano l’ergastolo per aver resistito all’occupazione israeliana, sono evasi lunedì mattina dalla prigione di Gilboa, nel nord di Israele, dopo aver scavato un tunnel, secondo i rapporti israeliani.

I prigionieri evasi hanno trascorso mesi, o forse anni, a scavare il tunnel che li ha portati a fuggire durante la notte. La loro fuga non è stata rilevata fino a poche ore dopo, quando l’esercito israeliano ha iniziato una ricerca su vasta scala per i prigionieri.

È vero, la notizia non cambierà l’attuale equazione, in cui Israele continua a detenere decine di palestinesi ogni settimana, ma per queste famiglie di Gaza, il coraggio di questi sei prigionieri dà loro la speranza che tutto sia possibile e che la libertà possa essere raggiunta. Quindi, a differenza delle veglie precedenti, le famiglie qui avevano qualcosa di allegro di cui parlare.

Come previsto, sono stati portati grandi piatti di baklava ed i passanti sono stati invitati ad unirsi alla celebrazione. In questa giornata, le madri non hanno pianto, ma hanno pregato per la sicurezza dei prigionieri evasi e perché anche i loro figli possano presto essere liberi.

(Traduzione per InfoPal di F.H.L.)