Gaza: migliaia di partecipanti alle grandi manifestazioni pro-detenuti

Foto da imemc.org.

Gaza – InfoPal. Migliaia di palestinesi hanno partecipato ad alcune imponenti manifestazioni di massa tenutesi ieri pomeriggio nel nord della Striscia di Gaza, in solidarietà con i detenuti palestinesi rinchiusi nelle carceri dell’occupazione.

Le dimostrazioni, che hanno anche celebrato la Giornata del detenuto (17 aprile), sono state organizzate in risposta a un invito del movimento di resistenza islamica Hamas: dalla moschea dei Rashidun, nel campo profughi di Jabaliya, è infatti partito un corteo guidato dai leader e dai deputati del movimento, oltre che da alcuni ex detenuti e da parenti o amici di persone attualmente prigioniere in Israele.

Durante la processione, i dimostranti hanno ripetuto slogan che chiedevano l’utilizzo di qualsiasi metodo per liberare i prigionieri, primo fra tutti il rapimento e scambio di soldati israeliani.

A confermare queste parole è stato l’intervento del membro di Hamas Tawfiq Abu Na’im, ex detenuto liberato in seguito all’accordo di scambio con Gilad Shalit, che ha affermato, rivolgendosi alla folla: “Dobbiamo scendere in piazza ogni volta che possiamo”, aggiungendo poi che l’occupazione comprende solo il linguaggio della forza.

Abu Na’im, che ha passato ventitré anni in carcere, ha quindi dichiarato il suo pessimismo sulla coscienza mondiale, sulle istituzioni per i diritti dell’uomo e sull’atteggiamento di queste nei confronti delle centinaia di detenuti rinchiusi da anni nelle minuscole celle d’isolamento. A questo proposito ha fatto notare che, se un qualsiasi essere umano mancasse da casa sua o la sua famiglia non lo vedesse più, anche solo per qualche ora, il mondo intero si alzerebbe in piedi e non si darebbe pace fino al suo ritorno. Com’è quindi, si chiede Abu Na’im, che in Palestina c’è chi manca da casa da trent’anni, ed alcuni di loro non possono ricevere visite dai loro cari da dieci anni?

Ha quindi invitato a partecipare ad ampie iniziative in occasione della Giornata del detenuto, e ha ricordato inoltre che, tra i carcerati palestinesi in Israele, si contano anche una trentina di membri del Consiglio legislativo (Clp), tra cui il suo portavoce, ‘Aziz Dwayk.

Lo stato ebraico tiene attualmente in custodia nelle sue carceri circa 6.000 palestinesi, la maggior parte dei quali proviene dalla Cisgiordania occupata; centinaia di loro sono in questa situazione da più di vent’anni, e altrettanti sono i malati che, nonostante le loro condizioni, non vengono liberati.

Come se non bastasse, da sei anni l’occupazione vieta alle famiglie dei circa 550 prigionieri della Striscia di Gaza di fare visita ai loro cari.