Gaza – MEMO. Israele deve aumentare l’assistenza umanitaria ai civili di Gaza, poiché gli aiuti che entrano nell’enclave soddisfano solo il 10% delle sue necessità, secondo i media israeliani, riporta l’Agenzia Anadolu.
Il quotidiano israeliano Haaretz ha scritto domenica: “Metà della popolazione di Gaza si trova in uno stato di fame grave o estrema, e il 90% degli oltre due milioni di abitanti di Gaza spesso resta un giorno intero senza cibo”.
“I 190 camion che entrano a Gaza ogni giorno con l’approvazione di Israele forniscono solo circa il 10% del fabbisogno dei gazawi”, ha aggiunto.
“I media israeliani stanno in gran parte nascondendo al pubblico l’entità della distruzione, della morte e del disastro umanitario nella Striscia di Gaza come risultato della guerra”, ha affermato il giornale.
I gazawi sono alle prese con condizioni umanitarie e sanitarie catastrofiche, poiché circa 1,4 milioni di persone su 2,3 milioni sono state sfollate dalle loro case.
Israele ha limitato l’accesso al cibo, all’acqua, ai farmaci e all’elettricità in mezzo a intensi bombardamenti.
Gli aiuti che arrivano nella Striscia di Gaza non soddisfano le esigenze della popolazione, dato il rigido blocco imposto da Israele sul territorio palestinese dal 2006.
La Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) ha dichiarato il 26 ottobre che il blocco israeliano di Gaza, che dura da anni, ha lasciato l’80% dei palestinesi di Gaza dipendenti dagli aiuti internazionali.
Almeno 150 palestinesi sono stati uccisi e altri 286 feriti nelle ultime 24 ore, quando le forze israeliane hanno continuato il loro assalto nella Striscia di Gaza assediata, ha dichiarato domenica il ministero della Salute dell’enclave bloccata.
Il bilancio delle vittime palestinesi dei continui attacchi dell’esercito israeliano a Gaza dal 7 ottobre è salito a 21.822, con 56.451 feriti, ha dichiarato il ministero.
Le autorità sostengono che gli attacchi di Hamas hanno ucciso circa 1.200 israeliani.
(Foto: una bambina palestinese sfollata dagli attacchi israeliani e costretta a cercare rifugio in una scuola dell’UNRWA, lotta per sopravvivere con risorse limitate a Rafah, Striscia di Gaza, il 31 dicembre 2023 [Abed Zagout/Anadolu Agency]).
Traduzione per InfoPal di F.H.L.