Gli egiziani abbattono il muro intorno all’ambasciata israeliana. Partiti ambasciatore e staff

Il Cairo – InfoPal. Per la seconda volta, in meno di un mese, il popolo egiziano ha manifestato attivamente contro la presenza israeliana sul proprio territorio.

La prima volta era stato un ragazzo, mentre ieri un cittadino egiziano, non proprio giovane, ha raggiunto il 21° piano dell'edifico dove è situata la sede diplomatica israeliana.

Stando al racconto di testimoni oculari, “una quindicina di ragazzi hanno tentato di arrivare al 21° piano per strappare la bandiera di Israele e mettere quella egiziana. Intanto ingenti forze della sicurezza venivano dispiegate tutt'intorno a palazzo. Alla fine, un dei manifestanti ce l'ha fatta”.

Materiale cartaceo è stato lanciato dalle finestre dell'ufficio.

A terra, migliaia di egiziani abbattevano il muro eretto intorno alla sede diplomatica con l'uso di martelli e spranghe.

Si tratta di una recinzione alta 150 metri, larga tre e composta da 36 pannelli.

La sicurezza è intervenuta lanciando gas lacrimogeni. Gli scontri che hanno causato il ferimento di 450 manifestanti egiziani.

Dopo circa quattro ore, il muro è stato abbattuto dal popolo egiziano.

“Il popolo egiziano vuole che l'ambasciatore israeliano vada via”. Poi, con riferimento ai cinque soldati uccisi da Israele lo scorso agosto, hanno urlato: “Riposate in pace, noi penseremo al resto”.

Fonti locali confermano la partenza dell'ambasciatore e del personale nella tarda serata di ieri.

Netanyahu intanto, teneva una riunione d'emergenza. Fonti israeliane hanno reso noto l'avvio di intense comunicazioni con esponenti europei e statunitensi circa l'accaduto.

All'alba di oggi restavano in zona circa 500 manifestanti e qualche veicolo della polizia.

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