Gruppo di Hamas rientra nella Striscia attraverso il valico di Rafah. Maan parla di 'accordi con l'Egitto'. Abu Zuhri nega fermamente.

Gaza – Infopal

Ieri, l’agenzia stampa Maan aveva ripotato la notizia secondo cui 85 palestinesi bloccati da quattro mesi al valico di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, sarebbero finalmente riusciti a tornare a casa grazie a un "accordo segreto tra Hamas e l’intelligence egiziana".

E aveva aggiunto che la maggioranza delle persone che erano riuscite a oltrepassare il valico erano leader politici e militari di Hamas.

Per Maan, che cita "fonti" non specificate,"soggetto di scambio tra Hamas e l’Egitto", sarebbe stato addirittura un capo di "Al-Qaeda, che si nascondeva a Gaza, accusato di essere coinvolto negli attacchi contro i turisti, nella città di Assiut, al sud dell’Egitto, e consegnato agli egiziani".

Tra i leader di Hamas di ritorno a Gaza, l’Agenzia Maan cita il parlamentare palestinese Faraj Al-Ghul, capo del Comitato giuridico del Consiglio Legislativo, Mushir Al-Masri, portavoce del blocco di Hamas al CLP, Sheikh Muhammad Najjar, ex ministro degli interni, Talab Qawasmi e Abu Khalid Al-Hasanat. Inoltre, membri delle Brigate Al-Qassam accusate di addestrarsi in Siria e in Iran.

Tuttavia, l’ambasciatore egiziano a Ramallah, Ashraf Aqil, ha spiegato al reporter di Maan di non sapere nulla dei dettagli di tale accordo, e di essere certo che l’Egitto l’ha concluso su "una base umanitaria", e non politica.

Da parte sua, il dott. Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas nella Striscia di Gaza, ha negato fermamente la notizia riportata da Maan.

"Il ritorno dei cittadini palestinesi (alcune decine, nrd) attraverso il terminal di Rafah – ha spiegato Zuhri in un comunicato stampa – è frutto di una giusta e normale procedure. Tuttavia, ciò che è anormale in questa vicenda è costringere quei palestinesi a passare attraverso i valichi controllati da Israele".

E ha negato le "false dichiarazioni" della leadership dell’Anp, secondo cui Hamas avrebbe consegnato all’Egitto un membro di Al-Qa’ida  in cambio dell’autorizzazione a far entrare nella Striscia capi di Hamas bloccati al valico di Rafah. "Sono affermazioni meschine e senza fondamento orchestrate di proposito insieme alla leadership dell’Anp per diffamare Hamas davanti ai palestinesi. In primo luogo, perché in Palestina non c’è nessun gruppo di Al-Qa’ida".

Abu Zuhri ha aggiunto che la dirigenza dell’Anp è rimasta "scioccata" da questo "grande passo avanti" nella vicenda del terminal di Rafah "dopo che loro (l’Anp a Ramallah, ndr) hanno fatto di tutto, negli ultimi quattro mesi, per tenere il valico chiuso allo scopo di esercitare pressioni su Hamas e istigargli contro il popolo palestinese. Il ritorno dei nostri palestinesi attraverso Rafah è una faccenda normale perché il terminal è un punto di confine egiziano – palestinese".

E ha sottolineato che "coloro che cercano di spostare l’entrata del popolo palestinese dal terminal di Rafah a quello di Al- Oja, controllato da Israele, devono spiegare alla gente il prezzo pagato a Israele per ottenere ciò".

Circa 6.000 cittadini palestinesi, compresi donne, bambini, anziani malati, sono rimasti bloccati nella parte egiziana del valico per quasi tre mesi. 40 persone sono morte per mancanza di cure e per gli stenti.

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