I palestinesi della provincia di Qalqiliya assistono al rapido sviluppo della ‘colonia’ di Oranit

I palestinesi della provincia di Qalqiliya, dove il muro dell’apartheid israeliano si estende dentro la Cisgiordania per 22 km, assistono al rapido sviluppo della ‘colonia’ di Oranit, malgrado i proclami sul “congelamento degli insediamenti”.

Un portavoce dell’Amministrazione Civile israeliana assicura comunque che dei responsabili “si stanno occupando della questione, che verrà risolta”. 

La ‘colonia’ di Oranit si situa immediatamente al di là della Linea Verde, su terre internazionalmente considerate come palestinesi. Ma i 6.328 ‘coloni’ di Oranit si stanno preparando ad accoglierne altre centinaia una volta che le nuove unità abitative saranno completate.

Decine di ordini di stop ai lavori sono stati consegnati dai militari israeliani e dalla polizia, o almeno così dicono, ma i residenti palestinesi possono solo osservare che i lavori di costruzione procedono…

Sebbene sorga su terra palestinese, la ‘colonia’ si trova ad ovest del Muro, il quale si snoda, spesso sezionandole, tra le cittadine palestinesi, attribuendo così di fatto ampie porzioni di territorio ad Israele. Gli abitanti del luogo hanno così capito che la proclamata moratoria sulle costruzioni di nuovi insediamenti non si applichi alla parte occidentale del Muro; a quelle terre annesse di fatto da Israele.  

Secondo I pacifisti israeliani di “Peace Now”, oltre il 50% del  territorio occupato dalla ‘colonia’ di Oranit è di proprietà di palestinesi. I rapporti di quest’organizzazione mostrano che delle 164 ‘colonie’ della Cisgiordania 66 sono costruite ad ovest del Muro. Il sito “Palestine Monitor” propone un numero superiore, ovvero 80 ‘colonie’. E secondo il dipartimento dell’OLP che si occupa della questione, più di centomila ‘coloni’ vivono in questi 66 insediamenti.

Per anni, i palestinesi delle province di Salfit, Tulkarem e Qalqiliya hanno visto espandersi le ‘colonie’ al di là del Muro, malgrado tutte le sentenze della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja le abbiano definite come “illegali” e malgrado gli attuali proclami israeliani su un loro “congelamento”.

Tale moratoria, annunciata a novembre dal Primo Ministro Netanyahu, si applica infatti solo alle ‘colonie’ della Cisgiordania, ma non a quelle del territorio di Gerusalemme est annesso da Israele. Così, non è chiaro in quanti altri insediamenti ad ovest del Muro Israele continuerà a costruire case illegalmente.

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