PIC. I prigionieri palestinesi hanno dichiarato lunedì “giorno della rabbia” in tutte le prigioni e nei centri di detenzione israeliani, in segno di protesta contro le misure punitive israeliane.
Le misure di protesta includono uno sciopero della fame di un giorno.
Tale decisione fa seguito a uno stato di tensione nelle carceri israeliane, dopo che l’amministrazione carceraria ha imposto nuove misure punitive contro i prigionieri, aggravando ulteriormente le loro difficili condizioni.
Nel frattempo, i prigionieri amministrativi malati nella prigione di Megiddo hanno deciso di interrompere l’assunzione di medicinali per protestare contro la loro detenzione illegale senza accusa o processo.
Anche altri prigionieri si uniranno alle misure di protesta nei prossimi giorni.
Parallelamente, per il 45° giorno, detenuti amministrativi, trattenuti senza processo o accusa, continuano a boicottare i tribunali militari israeliani nella Cisgiordania occupata. I 500 detenuti amministrativi hanno iniziato il nuovo anno rifiutandosi di presentarsi alle udienze. Il boicottaggio comprende le udienze per confermare l’ordine di fermo amministrativo, nonché quelle di appello e le successive sessioni presso la Corte Suprema.
I prigionieri hanno rilevato che l’uso, da parte di Israele, della politica di detenzione amministrativa si è ampliato negli ultimi anni fino a includere donne, bambini e anziani.