Infopal
Gerusalemme-Ma’an. Squadre di demolizione del municipio di Gerusalemme, scortate dalle forze israeliane, mercoledì mattina hanno abbattuto abitazioni palestinesi nei quartieri di Gerusalemme est.
Le demolizioni hanno lasciato 25 persone senza casa: è quanto hanno riferito dei residenti a Ma’an.
La prima demolizione è stata effettuata nel quartiere di Beit Hanina, a nord della Città Vecchia. Le squadre di demolizione sono arrivate alle 4:30 del mattino a Wadi al -Dam a Beit Hanina e hanno preso d’assalto la casa di Muhammad Sanduqa. Hanno quindi costretto la famiglia ad uscire e hanno portato fuori i mobili prima che i bulldozer abbattessero l’edificio.
Alaa Sanduqa ha dichiarato a Ma’an che la casa della sua famiglia era stata costruita 17 anni fa. Misurava 65 metri quadrati e ospitava sette persone. Ha sottolineato che la sua famiglia aveva pagato una multa di 1.000 shekel per aver costruito senza licenza.
Una seconda demolizione è stata effettuata nel villaggio di Sur Bahir, a sud della Città Vecchia. Mujahid Abu Sarhan ha riferito a Ma’an che è stato svegliato dal “rumore dei soldati israeliani che fracassavano le finestre con il calcio del fucile”.
“Le forze israeliane sono arrivate senza preavviso, e mi hanno aggredito davanti alla mia bambina. La mia casa è stata costruita nel 2008 e da allora ho cercato di ottenere una licenza di costruzione”.
Racconta di aver pagato una multa di 13.000 shekel per la costruzione senza licenza.
Un terza demolizione è stato segnalata nel quartiere di Jabal al- Mukabbir. Testimoni oculari hanno detto che le squadre di demolizione del comune hanno costretto ad uscire con la forza le famiglie di Nasser Ramadan Shqeirat e di suo fratello Hussein.
Mentre le squadre sgomberavano i mobili, le forze israeliane hanno aggredito le donne e i giovani che cercavano di impedire l’evacuazione. Hanno spruzzato spray al peperoncino ai residenti.
I testimoni hanno sottolineato che le forze israeliane hanno arrestato cinque giovani che erano nella zona.
Un portavoce della polizia israeliana non ha risposto a una richiesta di commenti.
Traduzione di Edy Meroli
(Foto: electronicintifada.net)