Il doppio standard degli Stati Uniti con Iran e Israele

MEMO. Di Motasem A. Dalloul. Lunedì scorso (5 giugno, ndr) il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato al vertice dell’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) che il regime iraniano è il più grande pericolo per Israele perché ha ripetutamente minacciato di attaccalo e distruggerlo.

“Conosciamo bene i molti pericoli che Israele affronta in tutte le loro forme. Ma non c’è pericolo che Israele affronti che sia più grave di quello rappresentato dal regime iraniano”, ha detto Blinken, sottolineando che il regime iraniano “minaccia sistematicamente di cancellare Israele dalla carta geografica”.

Gli ha inoltre affermato che l’Iran “continua a fornire armi a terroristi e agenti come Hezbollah e Hamas, che rifiutano il diritto di Israele a esistere. L’Iran esporta la sua aggressione in tutta la regione – e oltre -, anche armando le forze russe con droni che vengono utilizzati per uccidere civili ucraini e distruggere le infrastrutture. E, a sua volta, la Russia fornisce armi sofisticate all’Iran”.

È chiaro che Blinken sta svolgendo molto bene il compito di difensore di Israele e di giustificatore dei suoi crimini. Settantacinque anni dopo essere stato creato sul sangue dei palestinesi, Israele ha ancora bisogno di avvocati e propagandisti che lo difendano, giustifichino le sue azioni e nascondano i suoi crimini.

Ma perché gli Stati Uniti sono così preoccupati per le minacce di cancellare Israele dalla carta geografica? E perché non mettono mai in discussione chi è stato cancellato dalla mappa per far posto allo stato di occupazione?

Nella sua critica al presunto sostegno dell’Iran ai delegati nella regione, l’America trascura le sue proprie azioni in tutto il mondo.

Come palestinese e figlio di un rifugiato, che è stato espulso insieme alla sua famiglia dalla città costiera di Al-Ramlah, conosco i massacri delle bande sioniste che sono stati compiuti per cancellare la Palestina e i palestinesi dalla carta geografica. Mio padre mi ha raccontato di come ha camminato per circa 60 chilometri con i suoi fratelli, sorelle, padre e madre paralizzata da Al-Ramlah a Gaza.

La sua famiglia è stata dissolta perché alcuni avevano deciso di fuggire dai massacri perpetrati dalle bande sioniste dirigendosi in Cisgiordania, poi in Giordania e altrove. Mi ha raccontato quanta sofferenza e agonia hanno sperimentato sotto l’occupazione sionista e come si sono sentiti quando sono stati costretti a lasciare le loro case.

La famiglia di mio padre è un esempio di centinaia di migliaia di altre famiglie palestinesi che hanno subito la stessa sorte. Furono tutti cancellati dalla mappa della Palestina storica e sostituiti con i sionisti.

Ma queste famiglie non vengono menzionate nel discorso di Blinken.

Gli Stati Uniti hanno una serie di agenti che vanno da stati canaglia, regimi autoritari e gruppi terroristici che aiutano a sopprimere le libertà, cambiare culture, rubare risorse naturali o mantenere mercati liberi per i prodotti statunitensi.

Gli Stati Uniti affermarono di aver rovesciato Saddam Hussein in Iraq perché possedeva armi di distruzione di massa, ma è poi diventato chiaro che queste affermazioni erano falsi pretesti per giustificare l’attacco allo stato ricco di petrolio e mettere in atto un regime per procura che tiene gli occhi chiusi su come le proprie risorse vengono rubate.

Gli Stati Uniti sostengono anche il regime egiziano guidato dal presidente Abdel Fattah Al-Sisi, salito al potere con un sanguinoso colpo di stato militare che ha spodestato il primo presidente liberamente eletto del paese, Mohammed Morsi. Al-Sisi è l’agente degli Stati Uniti, al potere per garantire che i paesi confinanti con Israele siano governati da coloro che sono considerati suoi “amici”.

Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno i loro agenti in Siria che vengono utilizzati per combattere la Turchia e mantenere una situazione che richieda alle truppe statunitensi di rimanere sul terreno, mentre rubano petrolio al paese. Sono stati inoltre stabiliti i collegamenti tra gli Stati Uniti e organizzazioni precedentemente classificate come terroristiche.

Gli Stati Uniti stanno facendo la stessa politica dell’Iran, la differenza è che l’Iran non è una superpotenza globale e può essere usato come l’uomo nero locale che deve essere represso per rendere il mondo un posto più sicuro. Intanto è Israele che sta danneggiando la politica regionale, uccidendo persone e infrangendo quotidianamente il diritto internazionale, mentre gli Stati Uniti continuano a sostenerlo e a usarlo a proprio vantaggio.

Traduzione per InfoPal di Stefano Di Felice

(Immagine: https://distribution.arte.tv/fiche/ISRAEL-IRAN__LA_LONGUE_GUERRE).