Il Jihad Islamico porrà fine alla tregua con Israele se il suo leader non potrà entrare a Gaza

Ma’an. Il Jihad Islamico non aderirà all’accordo di cessate il fuoco siglato il 21 novembre per porre fine alle recenti violenze a Gaza se al Segretario generale del gruppo continuerà ad essere vietato l’ingresso nell’enclave costiera da parte di Israele. E’ quanto hanno dichiarato domenica un gruppo di alti dirigenti.

“Noi avevamo sperato che il dott. Shallah avrebbe potuto visitare Gaza accompagnato dal leader di Hamas Meshaal, ma l’occupante israeliano aveva un’opinione diversa”, ha detto il dirigente del Jihad, Khalid al-Batsh, durante un incontro pubblico a Gaza. 

l movimento islamista non accetterà la tregua mediata dall’Egitto finché al leader Ramadan Shallah verrà impedito di entrare nella Striscia di Gaza, ha aggiunto al-Batsh.

“Vogliamo l’unità palestinese, la riconciliazione nazionale e vogliamo vedere l’unità realizzata quando Shallah e il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, visiteranno la Striscia di Gaza insieme a tutte le fazioni della resistenza”, ha detto il funzionario.

“Dopo di che concentreremo i nostri sforzi sul nostro nemico”.

Israele ha minacciato di assassinare il leader del Jihad Islamico, Ramadan Shallah, se fosse entrato nella Striscia di Gaza, inducendo il partito a riconsiderare una visita già programmata, hanno reso noto giovedì alcune fonti.

Le autorità egiziane hanno comunicato al Jihad islamico che Israele aveva respinto la visita e che avrebbe preso di mira il leader Ramadan Shalah e il suo vice Ziad Nakhla se si fossero recati a Gaza, hanno riferito a Ma’an fonti vicine alla discussione.

Israele ha lanciato un assalto di 8 giorni contro Gaza, che si è concluso il 21 novembre con un accordo di cessate il fuoco mediato dall’Egitto.