Il Muro dell’Apartheid impone restrizioni al movimento dei palestinesi

Tulkarem – PIC. L’autorità d’occupazione israeliana (IOA) ha costruito il Muro dell’Apartheid per isolare i cittadini palestinesi, imporre restrizioni ai loro movimenti ed impedire loro di comunicare con i loro fratelli nella Palestina occupata del 1948.

La costruzione del Muro dell’Apartheid è iniziata il 23 giugno 2002, quando Ariel Sharon era l’undicesimo primo ministro di Israele. 3,4 miliardi di dollari statunitensi sono stati stanziati per costruire il muro tra la Cisgiordania occupata e la Palestina occupata del 1948.

Il 9 luglio 2004, la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ritenne illegale la costruzione del Muro dell’Apartheid, chiedendo che Israele ne fermasse immediatamente la costruzione.

“Il Muro dell’Apartheid, vicino al governatorato di Tulkarem e adiacente all’area della Linea Verde, è stato costruito con una lunghezza di 32 chilometri”, ha detto il direttore del Land Research Center Mahmoud al-Saifi, aggiungendo che il muro penetra attraverso 6 chilometri dei confini di al-Raas e di Khirbet Jibarah nel governatorato.

Secondo al-Saifi, il muro entra nei confini di 17 cittadine, distruggendo 600 ettari di terre palestinesi e sradicando 63 mila agrumi ed ulivi, oltre a 80 case. Ha sottolineato che il muro isola anche 16,4 chilometri quadrati e cinque pozzi artesiani nelle terre palestinesi del governatorato di Tulkarem.

Al-Saifi ha osservato che 670 ettari di terre sono terreni agricoli, 790 ettari sono foreste e spazi aperti, 19 ettari sono aree urbane, […] mentre 103 ettari sono stati confiscati a favore della colonia Sal’it.

Dopo aver costruito il Muro dell’Apartheid, l’IOA ha classificato le terre palestinesi isolate dal muro, siano esse residenziali o agricole, come zone militari israeliane che i palestinesi non possono raggiungere se non con permessi israeliani.

Il muro ha 12 porte, nove delle quali sono usate dai contadini palestinesi le cui terre sono state isolate. Alcuni cancelli aprono giornalmente, altri settimanalmente e altri solo in alcune stagioni, come la stagione della raccolta delle olive.

Ai palestinesi vengono concessi i permessi per raggiungere le loro terre dopo aver fornito i certificati di proprietà, oltre ad una mappa dell’area. A volte l’IOA non consente ai palestinesi di raggiungere le loro terre neanche dopo aver ottenuto i permessi, come preludio alla loro confisca; in altre, l’IOA si rifiuta di rilasciare tali permessi, nonostante siano soddisfatte tutte le condizioni richieste.