La più importante associazione accademica americana ha deciso di boicottare Israele

Nazareth – Quds Press. Fonti israeliane hanno comunicato che l’American Studies Association, con al suo interno più di cinquemila tra docenti e ricercatori, ha deciso di imporre il boicottaggio accademico contro lo stato israeliano per protestare contro la politica di Tel Aviv nei confronti di accademici ed istituzioni accademiche palestinesi.
Nell’edizione di martedì 17 dicembre, il giornale israeliano “Haaretz” ha affermato che circa il 66,5 % dei membri votanti dell’associazione, vale a dire 1252 membri, ha approvato il boicottaggio contro le istituzioni accademiche israeliane, così come pubblicato sul sito Internet dell’associazione, la quale s’è definita “la più antica e prestigiosa tra le università americane specializzate in storia e cultura degli americani”. Kurtis Marez, suo presidente, ha dichiarato che “il boicottaggio è il modo più efficace per difendere la libertà accademica” e fatto riferimento ai ricercatori palestinesi arrestati dalle autorità d’occupazione e all’appoggio che gli Stati Uniti forniscono all’esercito israeliano che bombarda scuole ed università palestinesi, costruisce muri divisori e nega a migliaia di studenti palestinesi la libertà di muoversi. Nel sito si aggiunge: “la decisione approvata è solidale con tutti quei ricercatori e studenti ai quali viene negata la libertà accademica, ed ambisce a dare tale libertà a tutti, palestinesi compresi”, e si parla di “violazioni da parte di Israele del diritto internazionale e delle risoluzioni Onu”. Sono molte le università nel mondo ad essere attive nel boicottaggio accademico contro Israele. L’associazione americana è, dopo quella asiatico-americana, la seconda istituzione accademica ad aver assunto tale posizione. Dal canto suo Yacov Pery, ministro israeliano delle Scienze e della Tecnologia, ha attaccato la decisione dell’associazione ed affermato che “l’unica vera vittima qui è la scienza internazionale”, aggiungendo che “la decisione presa non distingue l’idea politica dall’attività scientifica”. Roland Lauder, presidente del Congresso ebraico mondiale, ha definito tale iniziativa “antisemita” e s’è augurato il fallimento dell’associazione americana.

Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo