Influencer di EAU, Bahrain e Marocco visitano Israele per promuovere normalizzazione

Tel Aviv – MEMO. Influencer degli Emirati Arabi Uniti (EAU), del Bahrain e del Marocco si sono incontrati in Israele il mese scorso per un tour del Paese nel tentativo di celebrare gli Accordi di Abraham dello scorso anno.

Soprannominato “Leader dell’indomani – Missione in Israele”, il tour è stato organizzato da Eyal Biram, che quattro anni fa ha fondato Israel-Is, un’organizzazione no-profit, per migliorare le relazioni di Israele con altri paesi attraverso interazioni personali.

“Se vogliamo iniziare a costruire il nostro futuro condiviso, dobbiamo capire che veniamo da un passato condiviso”, ha affermato Biram.

Secondo il Times of Israel, ha aggiunto che il viaggio mira a mettere in luce la leadership giovanile e spera che i partecipanti tornino nei loro paesi d’origine e appoggino nuovi gruppi di sostegno alla normalizzazione, oltre ad espandare gli accordi di Abraham, che sono stati orchestrati dall’amministrazione Trump in in collaborazione con il governo dell’ex-primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

Yousif Mohamed, un ventenne del Bahrein, ha dichiarato a Media Line: “Sono giovane, ma non si è mai troppo giovane per voler provare a cambiare il mondo”.

“Ho affrontato un po’ di pressioni e critiche online, probabilmente per essere stato uno dei primi bahreiniti a visitare Israele, ma penso che ci si aspetti che le persone abbiano bisogno di un po’ di tempo per aprire le loro menti”.

“L’ignoranza a volte può ostacolarci ed è stato per questo che ho deciso di visitare e vedere le cose di persona, e sono davvero felice di aver fatto questo passo”, ha aggiunto.

Gli accordi di normalizzazione dello scorso anno, firmati da Emirati Arabi Uniti e Bahrain, seguiti da Sudan e Marocco, sono stati denunciati dai palestinesi che hanno affermato che gli stati avevano abbandonato una posizione unificata in base alla quale i Paesi arabi avrebbero fatto pace solo dopo una soluzione a due stati, i cui negoziati sono bloccati da anni.

Abu Dhabi ha affermato che l’accordo è stato uno sforzo per evitare la prevista annessione della Cisgiordania occupata da parte di Tel Aviv. Tuttavia, gli oppositori ritengono che gli sforzi di normalizzazione erano in vista da molti anni, poiché funzionari israeliani avevano effettuato visite ufficiali negli Emirati Arabi Uniti e partecipato a conferenze nel Paese, che non aveva legami diplomatici o di altro tipo con lo stato d’occupazione.

Dopo l’accordo di pace, sono stati firmati diversi accordi bilaterali su investimenti, turismo, voli diretti, sicurezza e telecomunicazioni.