As-Sulemaniyah ('Iraq) – Safa. Il ministro della Salute di Gaza Basem Na'im ha chiesto ai paesi arabi e islamici di fornire assistenza e intervento immediati alla Striscia di Gaza.
“Il settore medico-ospedaliero è cronicamente sull'orlo di una crisi a causa di mancanza di medicinali e attrezzature mediche”.
L'appello di Na'im è stato lanciato durante l'incontro annuale del sindacato dei medici arabi, svoltosi quest'anno a as-Sulemaniyha, in 'Iraq.
“Il ministero non è più nelle condizioni di rispondere alle richieste del settore dove medicinali e servizi di base scarseggiano per il 45%. Molti interventi di chirurgia sono stati sospesi come pure i trattamenti di terapia intensiva, dialisi e altro”.
Na'im ha ricordato i 500 palestinesi di Gaza che non ce l'hanno fatta proprio a causa di questa situazione, deceduti per emorragie e altre gravi conseguenze cliniche.
“A questo bilancio negativo si aggiunge la crisi nel settore energetico. Le continue interruzioni di corrente – anche tra le 8 e le 10 ore al giorno – mettono seriamente a rischio coloro la cui vita dipende dal funzionamento dei macchinari. Resta infatti il divieto imposto da Israele all'ingresso di attrezzature mediche e pezzi di ricambio”.
La riunione ha visto la presenza di 14 paesi: Egitto, 'Iraq, Palestina, Libano, Algeria, Tunisia, Marocco, Sudan, Gibuti, Somalia, Kuwait, Isole Comore, Yemen e Mauritania.
In un incontro bilaterale, Na'im ha esposto la crisi di Gaza al sottosegretario del ministero della Salute iracheno, Khamis as-Sa'id.