Gaza-PIC. Israele ha arrestato 500 palestinesi, tra cui donne, bambini e parlamentari, a causa dei loro post sui social media, secondo quanto riportato dal Centro per gli studi sui prigionieri palestinesi.
Il portavoce del centro, Riyadh al-Ashqar, ha affermato che le autorità israeliane hanno iniziato ad arrestare i palestinesi per le loro pubblicazioni sui social media dall’inizio dell’Intifada di Gerusalemme, sostenendo che incitavano al terrore contro Israele.
Israele sta usando la sua “Cyber Unit”, formata di recente, per monitorare i post sui social media palestinesi, ha affermato.
Quest’unità, ha affermato al-Ashqar, classifica qualsiasi post di Facebook che glorifichi i martiri palestinesi, divulghi i crimini israeliani e sostenga la resistenza come “incitamento al terrore”.
Negli ultimi tre anni, centinaia di palestinesi sono stati condannati per incitamento sui social media.
Altri sono stati posti agli arresti domiciliari ed è stato negato loro l’utilizzo dei social media, ha proseguito al-Ashqar.
Il portavoce del centro ha condannato fermamente tali detenzioni, che “violano chiaramente la Dichiarazione universale dei diritti umani e la Convenzione europea dei diritti umani”.
Ha concluso invitando la comunità internazionale a proteggere il diritto alla libertà di espressione del popolo palestinese.