Israele fa avanzare piano per costruire 9 mila unità coloniali a Gerusalemme

Gerusalemme occupata/al-Quds – MEMO. L’amministrazione comunale israeliana di Gerusalemme ha avanzato piani per costruire 9 mila unità coloniali sul sito dell’antico aeroporto di Qalandiya, nella Cisgiordania occupata, secondo quanto rivelato mercoledì dai media locali.

La proposta sarà esaminata il 6 dicembre dal Comitato distrettuale per la pianificazione e l’edilizia, sotto gli auspici del ministero delle Finanze, secondo quanto affermato dal Times of Israel.

Il progetto trasformerà il sito aeroportuale di 124 ettari, che ha operato dal 1924 al 2000, in una nuova colonia, con parchi, hotel, edifici pubblici, aree commerciali e abitazioni.

Lunedì, una delegazione di funzionari dell’Unione Europea ha visitato il sito. Il rappresentante dell’UE presso l’ANP, Sven Kuhn von Burgsdorff, ha affermato che il piano mette a repentaglio una potenziale risoluzione del conflitto tra i due Stati e contribuisce a separare Gerusalemme dalla Cisgiordania.

“Gerusalemme è la capitale dello stato di Israele, che vive, respira e cresce”, ha affermato il vicesindaco Fleur Hassan-Nahoum. “Il progetto di edilizia abitativa fornirà migliaia di unità abitative tanto necessarie”.

Il Times of Israel ha affermato che il sito è stato designato come zona turistica palestinese nello “Accordo del Secolo” dell’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Il ministero degli Esteri dell’ANP ha dichiarato che “questo piano coloniale mira a completare la separazione di Gerusalemme dalle aree palestinesi dal nord, come parte di un processo per ebraicizzare la città e cambiare la sua realtà storica, legale e demografica, e rimuoverla da eventuali negoziazioni future”.

Il ministero ha affermato che considera “estremamente pericoloso completare il processo di separazione di Gerusalemme dai suoi dintorni palestinesi, soprattutto a causa delle ripercussioni di questa mossa sulle possibilità di implementare il principio della soluzione a due Stati”.

Il ministero dell’ANP ha invitato la comunità internazionale, l’amministrazione statunitense e i paesi che affermano di aderire alla soluzione a due Stati a intervenire immediatamente, al fine di fermare l’attuazione di “progetti e schemi coloniali israeliani che perpetuano l’occupazione, le colonie e il regime d’Apartheid”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.