Israele viola l’accordo con i prigionieri

Israele viola l’accordo con i prigionieri

Cisgiordania – InfoPal. All’alba di oggi, nella prigione israeliana di ‘Ofer è stata condotta una perquisizione a tappeto all’interno delle celle dei detenuti. Tutti i palestinesi sono stati ammanettati preventivamente.

Arresti. Questa mattina la polizia israeliana ha arrestato ad al-Quds (Gerusalemme) il presidente del Dipartimento per le antichità di al-Aqsa, Najih Bariraat, in queste ore nel centro d’indagine di al-Muskubiyya.

Finora si riportano in tutta la Cisgiordania otto arresti di cittadini palestinesi condotti sin dalle prime ore del mattino.

Israele estende il termine delle detenzioni amministrative. ‘Azzam Ahmed Abu ‘Arqub, 33 anni di Dura (al-Khalil/Hebron), resterà per altri quattro mesi in detenzione amministrativa (senz’accusa e prorogabile ad oltranza, ndr). ‘Arqub è detenuto ad ‘Ofer e aveva scioperato 19 giorni, fino alla data dell’accordo tra Israele e il Movimento dei prigionieri. Il fratello Amjad era stato deportato a Gaza dopo il rilascio con l’accordo di scambio del 2011.

Il leader del Jihad Islamico, Bassam as-Sa‘adi, resterà in una prigione israeliana altri 6 mesi.

Ahrar, Centro studi sui prigionieri, lancia un appello per la liberazione del palestinese da maggior tempo in questa condizione. Si tratta di Hussam al-Harb, in detenzione amministrativa dal 2009.
Insieme al suo, Ahrar ricorda anche il caso attuale dei 300 detenuti amministrativi. Nessuno viene risparmiato da questa prassi israeliana: ex detenuti riarrestati, studenti e professori, giornalisti e deputati.

E proprio in condanna all’arresto di un giornalista, si leva dalla Palestina l’appello all’Associazione internazionale di categoria.
Ieri mattina le forze d’occupazione israeliane hanno arrestato Sharif ar-Rujub, corrispondente di Radio “Sawt al-Aqsa”, di Hebron.

Ma i detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane si rivoltano pure in ragione degli eventi politici della riconciliazione. Con la richiesta di porre concretamente fine alle divisioni politiche stanno scioperando da 9 giorni: Nasser ash-Shawish, Mohammed Hamama, ‘Abdelazim ‘Abdelhaqq, ‘Ussam Zeneddin, ‘Abdelrahman ‘Othman nella prigione israeliana di Jilbo’.
Nasser Abu Kashk, ‘Ahed Nasasra e Bilal Balhul lo fanno dal carcere di Shata, oggi al 9° giorno di sciopero.

Questo è lo sfondo di violazioni israeliane in cui il ministro per gli Affari dei Prigionieri, ‘Isaa Qaraqe’ avverte: “I prigionieri palestinesi avranno tutto il diritto di riprendere uno sciopero della fame a oltranza.

“Trenta detenzioni amministrative sono state estese dall’accordo, mentre nel carcere di Ramle viene loro vietato l’accesso in mensa. Preoccupa la pratica di negare cure mediche di base”.

Contro la negligenza medica nelle prigioni, le detenute palestinesi avevano proclamato, sabato scorso, il boicottaggio della clinica del penitenziario israeliano di HaSharon.

“Oltre mille detenuti palestinesi sono malati o sofferenti, in maggioranza sono affetti da patologie croniche e sono numerosi i detenuti malati di tumore”.

Il prigioniero Mahmoud as-Sarsak è all’82° giorno di sciopero della fame. Aveva rifiutato il rilascio contro la deportazione in Norvegia.
Altro caso estremo è quello di Akram ar-Rikhawi, al 54° giorno di sciopero contro il respingimento da parte di un tribunale israeliano del suo appello per la riduzione della pena proprio a causa delle sue precarie condizioni di salute.