E.I. Di Ali Abunimah. Difensori dei diritti umani stanno sollecitando il Brückepreis tedesco perché annulli l’assegnazione del premio per il 2020 a Tzipi Livni, politica israeliana che si è vantata del suo ruolo in crimini di guerra contro i palestinesi.
La menzione del Bridge Prize, come è noto in inglese, afferma che Livni è premiata per aver promosso “il libero pensiero, la democrazia, l’apertura e l’umanità” e per “la sua politica di pace orientata alla libertà”.
Il premio viene assegnato a persone che hanno dedicato il lavoro della loro vita alla democrazia e alla comprensione pacifica tra i popoli ed è accompagnato da un premio in denaro di 2.800 dollari.
Martedì scorso, il gruppo per i diritti umani Euro-Med Monitor ha scritto in una lettera al presidente della Brückepreis Willi Xylander: “Lungi dal promuovere la pace, la Livni è accusata di coinvolgimento in “crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella Striscia di Gaza sotto assedio”, quando era ministra degli Esteri di Israele durante l’attacco sferrato contro Gaza nel 2008-2009”.
“La Livni, durante l’operazione di condanna internazionale, ha lavorato senza sosta per imbiancare l’attacco di Israele alla popolazione civile di Gaza”, aggiunge la lettera, sottolineando che l’attacco israeliano causò la morte di 1.400 palestinesi, nella stragrande maggioranza civili.
“Vero teppismo da stadio”.
Né Livni si è mostrata timida riguardo al suo ruolo e sostegno al massacro di Gaza.
Nel gennaio 2009 disse ai media israeliani: “Israele ha dimostrato vero teppismo da stadio nel corso della recente operazione, da me richiesta”.
Anche il Rapporto Goldstone, l’indagine indipendente commissionata dall’ONU sull’assalto, cita un’affermazione della Livni: “Israele non è un paese che se gli spari contro dei missili, poi non risponde. È un paese che quando spari sui suoi cittadini risponde all’impazzata – e questo è una buona cosa.”
E invece di promuovere la democrazia, Livni ha sostenuto la pulizia etnica dei cittadini palestinesi di Israele al fine di rendere la popolazione israeliana esclusivamente ebrea.
Ex ministro della giustizia, Livni ha anche detto ai negoziatori palestinesi: “Sono contraria al diritto e in particolare al diritto internazionale. Al diritto in generale.”
Questo non è certo il primato di qualcuno che merita un riconoscimento per aver contribuito alla pace e comprensione internazionale.
Perseguita per crimini di guerra.
In diverse occasioni, Livni ha dovuto evitare arresto o interrogatorio da parte delle autorità giudiziarie che cercano di indagare su di lei per crimini di guerra nel Regno Unito, in Svizzera e in Belgio.
Dare il Brückepreis a un politico israeliano accusato di crimini di guerra “contribuirebbe a imbiancare i crimini dell’occupazione israeliana dei palestinesi” e potrebbe “essere un ulteriore incentivo per i politici israeliani a intensificare atrocità contro i palestinesi sapendo che tali brutalità non avrebbero effetto sulla loro posizione internazionale,” aggiunge Euro-Med Monitor.
Eppure, purtroppo, in Germania le élite continuano a credere che fornire supporto incondizionato a Israele – indipendentemente dai crimini commessi – e premiare i criminali di guerra israeliani siano forme di espiazione per l’uccisione da parte del governo tedesco di milioni di ebrei europei.
La vera lezione da trarre dai crimini della Germania dovrebbe essere che nessuno dovrebbe sfuggire alla responsabilità per crimini di guerra, e questo include Tzipi Livni.
Traduzione per Invictapalestina.org di Simonetta Lambertini.
(Nella foto: L’ex ministra degli esteri israeliana Tzipi Livni è sfuggita ad arresto o interrogatorio nel Regno Unito, in Belgio e in Svizzera riguardo al suo ruolo in crimini di guerra a Gaza. Brookings Institution).