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Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Gli ebrei israeliani si travestono da musulmani per intrufolarsi nel complesso della moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata, secondo quanto riportato dal canale televisivo israeliano Channel 13.
L’organizzazione israeliana estremista “Returning to the Mount“, che promuove l’ingresso e la preghiera degli ebrei nel complesso, sta creando preoccupazione tra i funzionari della sicurezza, che avvertono che le loro azioni potrebbero innescare violenze nel luogo sacro musulmano.
La moschea di al-Aqsa è il terzo luogo più sacro al mondo per i musulmani. Gli ebrei chiamano l’area “Monte del Tempio”, affermando che era il sito di due templi ebraici nell’antichità.
Raphael Morris, capo del gruppo Returning to the Mount, ha dichiarato a Channel 13 che il gruppo insiste nel sembrare come arabi per non sollevare i sospetti delle guardie della moschea di al-Aqsa o del Dipartimento per i beni religiosi islamici, gestito dalla Giordania, che supervisiona i luoghi santi a Gerusalemme.
In un filmato trasmesso da Channel 13 si può vedere Yisrael, un istruttore, mentre insegna ai membri del gruppo come usare delle posizioni di preghiera islamiche mentre, discretamente, si recitano preghiere ebraiche.
“Il nostro obiettivo è quello di poter andare al ‘Monte del Tempio’ a tutte le ore del giorno, e alla fine riuscire anche a costruire il tempio e ripristinare i servizi di sacrificio”, ha detto Morris. Insistendo sul fatto che lui agisce “apertamente” e che le sue azioni sono legali, Morris ha affermato: “Il fatto che al paese non piaccia [ciò che faccio] non significa che sia illegale”.
Dal 2003, Israele ha permesso ai coloni di entrare nel complesso quasi ogni giorno. Decine di ebrei israeliani invadono ogni giorno i cortili della moschea di al-Aqsa, passando dalla porta Mughrabi, sotto la protezione della polizia israeliana, e realizzano dei tour, oltre a recitare preghiere ebraiche.
Israele ha occupato Gerusalemme Est, dove si trova al-Aqsa, durante la guerra arabo-israeliana del 1967.
Ha annesso l’intera città nel 1980, una mossa mai riconosciuta dalla comunità internazionale.