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Gaza-Almayadeen.net. Su scala globale, 706.000 persone stanno attualmente soffrendo la carestia, di cui 577.000 nella sola Gaza.
L’uso della fame da parte di “Israele” come arma di guerra ha portato a una situazione allarmante poiché una larghissima parte delle persone che soffrono la carestia in tutto il mondo si trova a Gaza, come indicato da un recente rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) sostenuto dalle Nazioni Unite, ha evidenziato Truthout.
Il rapporto ha rivelato che circa 706.000 persone si trovano in regioni del mondo che sperimentano livelli di fame “catastrofici” o “carestie”. Di questo totale, circa 577.000 sono palestinesi a Gaza.
Un recente rapporto del New Yorker che ha intervistato Arif Husain, capo economista del Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite, ha fatto luce sulla terribile situazione di insicurezza alimentare a Gaza.
“L’80% delle persone, ovvero quattro persone su cinque, che soffrono di carestia o di un tipo di fame catastrofica si trovano a Gaza in questo momento”, ha detto, descrivendo la situazione come senza precedenti.
“L’intera popolazione [di Gaza] di 2,2 milioni di persone si trova in una crisi di sicurezza alimentare o in una situazione peggiore”, ha aggiunto.
“Nel caso di Gaza, un quarto della popolazione si trova già in quello stato, il che significa che i livelli di fame sono catastrofici. Non la chiamiamo carestia totale. Perché? Perché non hanno soddisfatto le altre condizioni. Ma se ciò che sta accadendo continua o peggiora, molto presto, entro i prossimi sei mesi, avremo una vera e propria carestia”.
“Ho fatto questo negli ultimi due decenni, e sono stato presente a tutti i tipi di conflitti e a tutti i tipi di crisi. E, per me, questo non ha precedenti, in primo luogo, per grandezza, su scala, dell’intera popolazione di un luogo particolare”, ha spiegato.
Per evidenziare la portata della situazione, Arif Husain ha osservato che nel mondo sono 129.000 le persone che soffrono la carestia, mentre nella sola Gaza ce ne sono 577.000.
Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi