La denuncia: adolescente palestinese picchiato a morte dopo che i soldati gli avevano sparato

khatibpnn_2Imemc. Nella giornata di martedì, il responsabile dell’associazione dei Prigionieri ed ex Prigionieri, Issa Qaraqe’, ha comunicato che Ma’moun Al- Khatib, 16 anni, della cittadina di al-Doha, a Betlemme, è stato picchiato a morte dopo essere stato colpito dagli spari dei soldati. La sua salma è stata restituita soltanto la scorsa domenica, dopo che le autorità israeliane l’avevano trattenuta per tre settimane.

Qaraqe’ ha aggiunto che sul corpo del giovane, analogamente a quanto accaduto ad un numero incalcolabile di Palestinesi vittime delle forze armate israeliane, sono stati trovati segni di tortura e percosse selvagge.
Parlando al funerale del sedicenne, Qaraqe’ ha affermato che “neppure il più fascista dei paesi avrebbe mai torturato le sue vittime anche dopo averle uccise, tormentato le loro famiglie e posto severe restrizioni sui funerali o sepolture, eccetto Israele”.
Ha anche aggiunto che “l’atto di trattenere i corpi dei palestinesi dopo averli uccisi è un fatto ignobile che sfida tutti i valori umani e religiosi”.
“Israele ha deliberatamente ucciso civili, rifiutandosi poi di consegnare le salme alle loro famiglie. I corpi di queste vittime sono costantemente violati come inutili carcasse e, quando restituiti, gli assassini impongono le loro condizioni con un’inaccettabile insolenza, compiendo così un doppio crimine”.

L’assassinio è stato compiuto il 1° dicembre, quando le forze di sicurezza israeliane hanno affermato che il ragazzo aveva tentato di pugnalare un soldato in prossimità del check-point di Etzion, a sud di Betlemme.

Israele ha restituito molti dei corpi dei Palestinesi uccisi nei mesi scorsi, ma ancora altri 50 sono trattenuti.

Le salme vengono riconsegnate alle famiglie solo a patto che queste rispettino le condizioni deliberatamente imposte in merito all’ora, posto e numero di partecipanti al rito funebre.

Secondo il PNN (Palestine News Network), tale atteggiamento è volto soprattutto ad impedire che le vittime siano sottoposte ad autopsia, dato che Israele è stato più volte accusato di prelevare gli organi e violare i corpi dei deceduti mantenuti in refrigeratori.
Traduzione di Mafalda Insigne