La FAO mette in allerta sull’alto tasso di fame nella Cisgiordania

New York. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (FAO) ha avvertito mercoledì che “l’escalation di violenza, arresti e restrizioni di movimento sta aumentando il tasso di fame tra i palestinesi in Cisgiordania”.

“Centinaia di migliaia di palestinesi hanno perso i loro permessi di lavoro in Israele e non possono lasciare la Cisgiordania, mentre le attività commerciali all’interno dei Territori palestinesi occupati sono limitate, il che mette l’economia e la situazione umanitaria a rischio di ulteriore deterioramento”, ha dichiarato la FAO nel suo rapporto.

Dal 7 ottobre, la Cisgiordania è alle prese con un deterioramento economico e politico, oltre che con una forte limitazione della libertà di movimento dovuta all’installazione di ulteriori posti di blocco, che hanno ristretto in modo significativo il movimento dei residenti.

La FAO ha dichiarato: “L’attuale situazione ha avuto effetti economici negativi, in quanto un numero enorme di lavoratori ha perso il posto di lavoro e le aziende sono state costrette a chiudere o a ridurre la produzione”. L’Autorità Palestinese sta affrontando una grave carenza di fondi, che si ripercuote sugli stipendi dei suoi dipendenti”, ha aggiunto.

La FAO ha affermato che “le crescenti restrizioni di movimento hanno colpito finanziariamente gli agricoltori a causa della loro incapacità di raggiungere i clienti, portando a “un significativo aumento dei prezzi dei prodotti alimentari in Cisgiordania, mentre si alzano anche i tassi di disoccupazione e di povertà”.

Nel frattempo, anche le città della Cisgiordania e di Gerusalemme stanno assistendo ad un’escalation di violenza, in concomitanza con l’aggressione israeliana in corso contro la Striscia di Gaza.

(Fonte: PIC).