Gaza – The Palestine Chronicle. Di Mahmoud Ajjour. Distesa ferita sul suo letto all’interno dell’ospedale indonesiano di Gaza, Rahaf tiene saldamente la sbarra di metallo prima di alzare la mano sinistra per fare la V della vittoria. L’altra mano è stata fatta saltare in aria dalle bombe israeliane. Anche il suo piede è scomparso ed il suo corpo è pieno di ustioni.
Rahaf ha solo 11 anni. La sua casa nel campo profughi di Jabaliya è stata bombardata da Israele. Ha dichiarato al Palestine Chronicle: “La mia mano e il mio piede mi hanno preceduto in Paradiso quando sono stata ferita dall’occupazione sionista”.
Descrivendo il momento in cui è caduto il missile israeliano, Rahaf ha detto: “Sono uscita di casa per andare a trovare mio fratello Mohammed (13 anni). Abbiamo aspettato che mio padre tornasse dalla preghiera serale alla moschea per poter cenare insieme. È allora che un missile [israeliano] si è abbattuto sull’intera area, colpendomi direttamente. Ho perso conoscenza”.
“Mio fratello Mohammed era con me in quel momento. Ha riportato ferite al ginocchio e al tronco. Quanto ai bambini della zona, sette di loro sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti”.
Rahaf ha dichiarato al Palestine Chronicle di essere un’artista di talento, ma dopo aver perso la mano destra non sa come sarà in grado di dipingere o scrivere di nuovo.
“Non posso disegnare con la mano sinistra. Volevo anche fare il medico per aiutare le persone, ma ora non posso fare niente”.
Rahaf ha chiesto di essere aiutata affinché possa recarsi in Turchia per ottenere protesi per il suo braccio ed il suo piede. Ora sta aspettando una risposta.
“Sto aspettando il mio visto per la Turchia”, ha detto Rahaf, forse non del tutto consapevole del lungo percorso di guarigione che l’attende.
Prima che io me ne andassi, ha mostrato di nuovo il segno della vittoria.
Di Mahmoud Ajjour.