La Russia decide di aprire una filiale della sua ambasciata a Gerusalemme, a scapito dei Palestinesi

Mosca – The Palestine Chronicle. La Russia pianifica di aprire una filiale della propria ambasciata israeliana a Gerusalemme, secondo quanto rivelato venerdì dal ministero degli Esteri russo. La nuova postazione, descritta in un comunicato ufficiale come “una filiale della sezione consolare dell’Ambasciata russa in Israele”, rafforza la pretesa di Mosca sul terreno su cui è situato.

“Successo diplomatico”.

Situata all’angolo tra le vie King George e Ma’alot, nel centro di Gerusalemme, l’area – attualmente un parcheggio – ospiterà una residenza per diplomatici russi e una sala conferenze, ha confermato il ministero degli Esteri, descrivendo l’accordo firmato con Gerusalemme il mese scorso come un “successo diplomatico”.

“Crediamo che questo passo serva pienamente agli interessi del rafforzamento ulteriore delle amichevoli e molteplici relazioni tra Russia e Israele, nonché sia in linea con l’immutabile posizione del nostro paese verso una giusta soluzione per il Medio Oriente”, ha dichiarato l’Ambasciata russa in un comunicato rilasciato venerdì.

La Russia rivendica diverse proprietà a Gerusalemme, alcune delle quali sono coinvolte in lunghe controversie legali. Sebbene il primo ministro israeliano di destra Benjamin Netanyahu avesse promesso la più famosa di queste, la Corte di Alessandro, alla Russia, la sua decisione è stata annullata da un tribunale nel 2022. La situazione rimane irrisolta nonostante una richiesta personale del presidente russo Vladimir Putin all’ex-primo ministro Naftali Bennett, avvenuta l’anno scorso.

A spese della Palestina.

“Non è esattamente chiaro perché la Russia abbia deciso di compiere tale mossa in un momento in cui Mosca si è avvicinata sempre di più alla posizione araba sulla Palestina”, ha affermato Ramzy Baroud, autore palestinese e direttore del Palestine Chronicle, aggiungendo: “Ma sembra che sia stato fatto un baratto politico tra Mosca e Tel Aviv, purtroppo, a spese dei palestinesi”.

Secondo Baroud, “la Russia possiede diverse proprietà nella Palestina storica, ottenute molto tempo prima della fondazione dello stato di Israele, ma la proprietà russa di questi beni è stata contestata o respinta direttamente da Israele. È possibile che i cosiddetti ‘successi politici’ coinvolgano una posizione israeliana più flessibile sulla questione, in cambio di consegnare a Netanyahu una vittoria politica in un momento in cui è in difficoltà”.

“Considerando l’affinità crescente verso la Russia in Palestina e nel mondo arabo, e la posizione più forte della Cina in solidarietà con i palestinesi, se la mossa russa non viene annullata, potrebbe trasformare il ‘successo politico’ della Russia in un grave svantaggio tra i palestinesi e in tutto il Medio Oriente”, ha aggiunto Baroud.

Traduzione per InfoPal di F.L.