L’Anp chiede ai paesi dell’Ue di riconoscere lo Stato palestinese

Imemc. I negoziatori palestinesi hanno chiesto ad alcuni paesi membri dell'Unione Europea di riconoscere lo Stato palestinese secondo i confini del 1967, come alternativa alle trattative di pace. Intanto, gli Usa hanno approvato una risoluzione che si oppone a un possibile riconoscimento unilaterale, secondo il quotidiano Ha'aretz.

Come riferiscono i funzionari palestinesi, richieste sono state inoltrate mercoledì ai consoli generali di Francia, Regno Unito, Svezia e Danimarca, ed anche all'inviato dell'Ue per il processo di pace. Nel corso di questa settimana era già stato mandato un altro appello agli stati dell'Unione.

A remare contro l'Autorità nazionale palestinese (Anp) vi è però la Camera dei rappresentanti degli Usa, che ha appena votato contro una dichiarazione unilaterale a favore dello Stato palestinese, precisando che “una pace vera e duratura tra Israele e i palestinesi potrà essere raggiunta solo attraverso i negoziati diretti fra le parti”.

La risoluzione della Camera assicura quindi il rifiuto degli Stati Uniti nei confronti di un eventuale riconoscimento dello Stato palestinese, e il veto nei riguardi di qualsiasi risoluzione Onu a sostegno di questo.

Ecco perché, spiega la risoluzione della Camera, i leader palestinesi dovrebbero “cessare i loro tentativi di aggirare il processo delle trattative, e quindi di ottenere il riconoscimento dello Stato palestinese dalle altre nazioni, dall'Onu e da altri forum internazionali, prima di raggiungere un accordo finale con Israele (…)”, mentre agli altri governi viene consigliato “di non estendere tale riconoscimento”.

La decisione del Congresso Usa è giunta poco dopo la notizia che i rappresentanti dell'Unione Europea discuteranno la possibilità di riconoscere uno Stato palestinese secondo i confini del 1967, se non sarà raggiunto alcun accordo con Israele entro un anno.

Brasile e Argentina hanno invece già accordato questo riconoscimento da diversi giorni, unendosi così alle iniziative prese in precedenza da tutti i paesi arabi, dalla maggior parte delle nazioni africane e da una parte delle nuove potenze economiche asiatiche, come Cina e India. Anche l'Uruguay ha annunciato di unirsi a questi paesi entro l'anno prossimo.

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