Le Brigate Al-Aqsa accusano l'attuale leadership di Hamas di aver complottato con Israele la rimozione dei vecchi capi, Yassin compreso.

Il discorso di Mishaal a Damasco ha sortito l’effetto di un temporale: le Brigate di Al-Aqsa, l’ala militare di Fatah, hanno richiesto al governo palestinese un chiarimento.

In una conferenza stampa, le Brigate hanno affermato di rifiutare le accuse di tradimento di Mishaal e di Nazzal rivolte a Fatah e al suo presidente. Le Brigate hanno chiesto a tutte le fazioni palestinesi di essere unite così da porre fine all’assedio imposto al popolo palestinese. Le Brigate hanno rivolto un appello alle fazioni palestinesi a essere unite così da porre fine all’assedio del popolo palestinese.

Le Brigate hanno anche affermato il rifiuto di unirsi al nuovo apparato di sicurezza che era stato annunciato dal ministro degli Interni, affermando che non era il loro mestiere far parte di un apparato di sicurezza e che non era loro intenzione essere l’alternativa ai corpi di sicurezza ufficiali nel govreno.

Abu Ahmad, il portavoce delle Brigate, ha descritto le affermazioni di Mishaal a Damasco come il prodotto di un "vuoto politico", e ha aggiunto che "Hamas non rappresenta nemmeno 1/4 della popolazione palestinese”. Ha poi sottolineato che le "Brigate sono in possesso di documenti secondo cui Hamas sta negoziando con Israele e l’Occidente da tre anni": "Misha’al dovrenne sapere chi ha venduto i palestinesi e se ne avete il coraggio, dovete dire la verità su chi stava dietro la rimozione della precedente leadership come Yassin e gli altri".

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