Nablus. Le forze di occupazione israeliane (IOF), domenica mattina, hanno preso d’assalto l’area archeologica della cittadina di Sebastia, a Nablus, impedendo ai cittadini palestinesi di entrare o uscire.
Il sindaco di Sebastia, Mohammed Azem, ha dichiarato che le truppe israeliane hanno isolato l’antico sito della cittadina e l’area circostante, impedendo ai cittadini di entrare o uscire, prima che centinaia di coloni si riversassero nell’area e iniziassero a montare delle tende.
Il sindaco Azem ha spiegato che i soldati israeliani hanno fatto irruzione in mattinata in diverse case palestinesi della zona, costringendo alcune famiglie a non mandare i figli a scuola.
Ha aggiunto che le IOF hanno chiuso tutte le strade che conducono al sito antico, hanno schierato soldati all’interno di alcune case e sui loro tetti, hanno impedito ai residenti locali di uscire o entrare nelle loro abitazioni e hanno distrutto le porte di alcuni negozi.
A maggio, il governo israeliano ha approvato un budget di 32 milioni di shekel per ebraicizzare il sito archeologico di Sebastia e stabilirvi un centro turistico ebraico.
Dalla guerra dei sei giorni del 1967, Sebastia è sotto occupazione militare israeliana, mentre l’Autorità Palestinese è l’autorità civile dell’area.
Sebastia è un misto di resti strutturali ed edifici moderni ed è uno dei luoghi più antichi abitati ininterrottamente nella Cisgiordania occupata.
Un tempo fu una grande città, sede di civiltà successive, dai fondatori arabi cananei ai romani, fino agli attuali abitanti palestinesi.
Sia l’importante sito archeologico che sovrasta la cittadina sia il suo centro storico sono tuttora affascinanti attrazioni turistiche.
Tuttavia, questa antica cittadina, unica nel suo genere, è esposta a tentativi sistematici da parte dello Stato d’occupazione israeliano e del suo ministero del Turismo volti a cancellare ed ebraicizzare la sua storia ed identità arabe.
Lo Stato israeliano impedisce, inoltre, alle autorità locali palestinesi di effettuare qualsiasi lavoro di restauro o pulizia nel sito storico della cittadina.
(Fonte: PIC).