Leader del Jihad islamico: siamo ancora in Siria. Non possiamo abbandonare i nostri fratelli

Ma’an. Il movimento del Jihad islamico non ha trasferito il proprio quartier generale dalla Siria all’Iran come è stato riferito sabato 21 luglio. Lo afferma Sheikh Nafith Azzam, membro dell’ufficio politico del movimento.

Parlando a Ma’an dall’Egitto, Azzam ha affermato: “I report sul trasferimento della leadership e del quartier generale del movimento da Damasco a Tehran non sono affatto veri. La nostra dirigenza è ancora a Damasco, senza che ci siano stati cambiamenti”.

Alla richiesta di commentare gli eventi in Siria, l’unica risposta di Azzam è stata: “Siamo ancora presenti in Siria”.

Sabato mattina, il giornale egiziano Middle East ha citato fonti palestinesi che affermavano che la dirigenza del Jihad islamico aveva lasciato la Siria ma non aveva chiuso con la propria presenza nel Paese o tagliato le relazioni con il regime.

Secondo tali fonti, il vice-segretario generale del Jihad islamico, Ziad an-Nakhala, si sarebbe spostato in Iran settimane fa. Egli ha visitato la Siria soltanto una volta, dieci giorni prima, per organizzare il trasferimento della salma di uno dei leader del movimento, Salim Hamadah, dalla Siria al Libano, per la sepoltura a Sidone.

Le fonti hanno aggiunto che il segretario generale del Jihad islamico, Ramadan Shallah, continua ad andare avanti e indietro tra Siria e Iran, svolgendo molto del proprio lavoro dall’Iran.

Tuttavia, il report ha citato un leader del Jihad nella Striscia di Gaza, che ha negato il trasferimento del movimento: “Nelle attuali dure condizioni, il movimento non può scegliere che stare con i nostri fratelli siriani”.