Libano, così lontano, così vicino

Parallelo Palestina. Di Mouna Fares.

Antefatti. Si erano tutti ritirati dalla zona di conflitto in attesa che si arrivasse ad una soluzione: nessuna società avrebbe rischiato un impianto così costoso. Ed ecco, all’improvviso, comparire una formidabile piattaforma in mezzo al mare. Chi è il kamikaze disposto a buttare miliardi sui confini marittimi?

Israele, negli ultimi due anni, non ha dormito come il Libano. Forse il resto del mondo sapeva già della guerra del gas e si stava preparando a sostituire il gas russo? 

Ecco la storia della pugnalata israeliana: Tel Aviv aveva annunciato la sospensione dell’estrazione per un anno, in attesa di un accordo con il Libano. In realtà aspettava il completamento della costruzione della piattaforma a Singapore. Ottima organizzazione criminale. Oggi, per di più, è stata aggiunta una seconda piattaforma un poco più avanti sul blocco 8, quello da cui, secondo Hokshtin, il Libano dovrebbe regalare la metà a Tel Aviv.

La società Energyan Power oil & Gas ha un ramo israeliano [Energyan Israele]  proprietario della piattaforma che sta estraendo il gas a Karish, il cui personale è di origine greca. La società Energyan è una società britannica fondata e registrata a Londra. Opera in più paesi del Mediterraneo, tra cui Grecia, Italia, Israele. Tel Aviv ha buona parte delle azioni della società e la filiale israeliana è proprietaria della piattaforma in questione. E’ stata costruita negli ultimi due anni a Singapore per conto di Israele, e non si tratta di una semplice nave o piattaforma petrolifera ma di una vera e propria centrale petrolifera marina di ultima generazione. Una raffineria all’avanguardia galleggiante, modello, tecnologia e progettazione israeliani, costruita a Singapore: un modello unico al mondo, costo due miliardi di dollari (questo è sufficiente a spiegare quanto grande sia il valore del gas e del petrolio presente nel Mediterraneo tra Israele, Libano, Cipro, Siria e Grecia. Un investimento molto oneroso al netto di eventuali guerre passate e future.

Il mediatore statunitense/sionista Hokshtin è stato molto chiaro nell’ultima visita in Libano. Ha detto inequivocabilmente che il Libano deve dimenticare la linea 29 (che è la più legale e ben studiata dall’esercito libanese e dalla ditta britannica accreditata dalle Nazioni Unite per perizie tipografie e confini).

Hokshtin ha presentato al Libano la mappa israeliana che prevede una linea molto curva che parte dal punto uno, cioè dalla linea 23, e taglia anche a metà il blocco numero 8. Quello che il mediatore americano dice al Libano è che non solo dobbiamo rinunciare a una grossa parte del nostro diritto marittimo ma dobbiamo anche condividere con Israele un ulteriore pozzo di gas che sta nel blocco numero 8. 

La scelta: obbedienza e rinuncia o blocco totale del Libano; minacce di guerra con Israele e probabilmente anche con Cipro, visto l’ultimo addestramento militare congiunto a Cipro, in simulazione di una eventuale guerra con il Libano. In risposta Hezbollah e l’esercito libanese hanno fatto delle manovre militari marittime più dimostrative che altro. Soprattutto Hezbollah, di solito, non fa esercitazioni pubblicamente se non per lanciare un messaggio chiaro. Ha fatto vedere navi e sottomarini da guerra che costituiscono una novità per una guerriglia. Da allora le minacce da una parte e dall’altra sono all’ordine del giorno – oggi, particolarmente, da parte israeliana verso il Libano, con dichiarazioni molto minacciose del ministro della Difesa israeliano. Questa mattina, 30 soldati sionisti sono entrati con un carro armato e vari blindati in territorio libanese con l’obiettivo di togliere una bandiera di Hezbollah issata sulla recinzione un mese fa… Credono che Hezbollah caschi in una trappola così stupida e attacchi i soldati sionisti come successo nel 2006, quando per una azione simile Israele attaccò il Libano e lo distrusse completamente? Hezbollah è stato molto chiaro. Ha manifestato prontezza e massima allerta minacciando Israele a chiare lettere e dichiarando che sono pronti a difendere il Libano da qualsiasi aggressione.
Nelle condizioni in cui si trovano, ai libanesi manca solo una guerra…

Fonti:

https://rienergia.staffettaonline.com/articolo/35005/Libano+e+Israele:++serve+un+accordo+per+sfruttare+il+gas/Haytayanhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/il-levante-nel-dedalo-del-suo-gas-35420http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/focus_energia/2020/01/03/gasdotto-eastmed-arriva-energean_113104dc-de8d-4fe7-953f-1fabb7302dce.html