Liberato il dirigente di Hamas Hussein Abu Dik, che lancia un appello all’Anp: occupatevi della sorte dei prigionieri palestinesi.

Ieri, le autorità di occupazione israeliana hanno liberato Shaikh Hussein Abu Dik (50 anni), residente a El-Bireh, in Cisgiordania, dopo cinque anni passati tra le prigioni di Ofer e del Negev.

Abu Dik venne arrestato il 27 giugno 2002, pochi mesi dopo aver perso quattro persone della sua famiglia in un’operazione di eliminazione mirata israeliana. La sua auto venne infatti bombardata il 4 marzo 2002, e sua moglie Bushra, le figlie Azizah e Bara’a e il figlio maggiore Mohammad furono uccisi, così come altri due bambini che si trovavano per strada.

Le autorità di occupazione avevano accusato Abu Dik di essere uno dei capi di Hamas, a causa di ciò passò più di due mesi sotto interrogatorio e in isolamento totale. Poi subì la detenzione amministrativa per 8 mesi, infine giunse la condanna a cinque anni (senza che venissero scontati i mesi di "amministrativa").

 

Dopo il suo rilascio, Abu Dik ha chiesto alla dirigenza palestinese di interessarsi di più alle condizioni dei detenuti nelle prigioni israeliane, in particolare dei malati che a decine sono ricoverati nell’ospedale di Ramleh, dove sono tenuti in stanze di isolamento senza ricevere le cure necessarie.

 

Nello stesso tempo ha sottolineato l’importanza di realizzare un piano di liberazione dignitosa dei prigionieri – ottenendo la scarcerazione di detenuti con condanne a lungo termine, di donne, minorenni e malati.

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