Lifeline5 (Viva Palestina), in volo verso l’Egitto?

InfoPal. Il ritardo nella partenza del Convoglio di aiuti umanitari Lifeline 5 è causata da un tentativo di “estorsione” da parte degli operatori della nave cargo. E' quanto riferisce l'agenzia Palestine.info.

La partenza di Lifeline era prevista per ieri mattina, lunedì 18 ottobre, dal porto di Latakya, in Siria, ma è stata bloccata dalle alte richieste economiche da parte dell'equipaggio della nave. Il personale del cargo ha infatti chiesto 140mila dollari Usa contro i 70mila pattuiti in precedenza.

Il coordinatore del Comitato per il gruppo giordano del Convoglio, Ala Burqan, ha espresso sconcerto per la decisione egiziana di sbarrare l'ingresso di Lifeline a Gaza.

Le autorità egiziane avevano annunciato nei giorni scorsi che avrebbero permesso l'accesso a Gaza, attraverso il porto di El Arish e poi del valico di Rafah, ma avevano rifiutato la presenza di 17 persone, tra cui il capo del Convoglio, l'ex parlamentare britannico George Galloway, e alcuni familiari della vittime della Mavi Marmara, la nave della Freedom Flotilla dove il 31 maggio scorso si consumò il massacro di 9 attivisti da parte del commando israeliano.

Questa mattina, tuttavia, il portavoce del Convoglio, Zahir Birawi, in un comunicato stampa, ha dichiarato che, data l'impossibilità di imbarcarsi via mare, la delegazione di Lifeline ha deciso di raggiungere l'Egitto a bordo di un aereo diretto all'aeroporto di El-Arish, e da lì, via terra, arriverà al valico di Rafah.

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