L'immoralità di Israele e l'ipocrisia del "mondo civile".

Non se ne può più. Basta. Ogni giorno un massacro. Donne, bebé, bimbetti dal faccino ingenuo, ragazzi, ragazze, padri, madri, giovani spose, vecchi…, sbudellati, smembrati, massacrati dai militari israeliani. In nome di ciò che qualche giornalista farabutto farcito (di soldi) come un tacchino statunitense nel giorno del Ringraziamento, e l’amministrazione Bush e il suo codazzo indecente di politici, capi di stato, amministratori occidentali, e arabi, definiscono "diritto alla difesa" da parte di Israele.

Ma difesa da chi? Da civili innocenti colpiti "per sbaglio"? O dai quattro missili casalinghi che solo il disperato ardimento di un popolo abbandonato a se stesso riesce a fabbricarsi nelle cantine o nelle catapecchie come a Napoli si assemblano clandestinamente i "botti di Capodanno"?

Oppure dalla sempre provvidenziale al-Qa’idah – (Data)base – che spunta qua e là quando i "portatori di civiltà" sono in crisi di idee?

Ma ci facciano ridere!

In Palestina c’è gente che muore quotidianamente, senza mezzi di difesa o di attacco. Muore mentre va a fare la spesa o va in spiaggia. E nessuno si scandalizza. Bush ha fatto sapere di essere "dispiaciuto" della strage alla spiaggia di Gaza.

Gli europei non commentano.

Ma quando qualche kamikaze palestinese s’è fatto saltare in aria in luoghi pubblici israeliani, musulmani, e arabi, di mezzo mondo (ma soprattutto quelli immigrati in Europa!) sono stati messi sotto torchio: "Dite che vi dissociate. Dite che condannate questo atto efferato! La vostra è una religione di violenza!". L’Islam italiano, e i suoi leader, sono costretti da anni a rispondere a queste domande provocatorie che escono dalle bocche di giornalisti, politici (di destra e di sinistra)…

Ma qualcuno ha pensato di rivolgere alle comunità ebraiche e ai rabbini europei (o israeliani) domande sui crimini di guerra perpetrati con quotidiano accanimento da Israele? Per esempio: "Ma la vostra religione prevede la violenza? Come la mettete con il V comandamento? E con Esodo 23,7 (Non far morire l’innocente e il giusto)?".

Non si fa, perché Israele ha diritto a esistere e i palestinesi a morire.

Forse perché Israele è un prodotto del colonialismo occidentale mentre gli arabi sono la "barbarie", l’inciviltà?

C’è un’ipocrisia disumana che fa da sfondo alle prese di posizione di molti tra gli "esportatori di civiltà" e non solo…

Un’ipocrisia che ogni giorno si macchia del sangue che solca quei visetti innocenti saltati per aria insieme, o vicino, ai militanti che Israele voleva colpire.

Davvero, come nel lontano passato: "E Rachele piange i suoi figli che non ci sono più (Ger 31,15)".

Nel nome della civiltà (quella vera) e della decenza, fermate le mani assassine che ogni giorno lasciano le tante Rachele palestinesi senza figli, senza mariti, senza padri, senza madri, senza sorelle, senza fratelli….

Infopal.it

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