The Palestine Project. Il ventilatore polmonare dell’Università di Al Quds potrebbe essere l’invenzione più importante e tempestiva a cui la Palestina assisterebbe. (Da InvictaPalestina.org).
Mentre la pandemia COVID-19 infuria, e mentre la corsa globale per acquisire i tanto ambiti ventilatori medici si intensifica, il presidente dell’Università Al-Quds, Imad Abu Kishek, ha annunciato che la sua università è riuscita nella produzione di un ventilatore completamente computerizzato in grado di salvare vite umane e di fornire una valida alternativa alla carenza dei normali ventilatori commerciali e di altre macchine di supporto respiratorio in Palestina e altrove.
Abu Kishek ha rivelato che il prototipo è stato progettato da un team di professori senior delle facoltà di medicina e di ingegneria dell’università che ha iniziato a lavorare allo sviluppo del progetto quando l’epidemia di COVID-19 ha raggiunto la Palestina più di un mese fa. Mentre da allora diverse società di ingegneria biomedica hanno reso disponibili i loro progetti per ventilatori a produttori di tutto il mondo per cercare di soddisfare la crescente domanda di queste macchine, la produzione effettiva si è però rivelata difficile a causa della carenza di hardware e di altre componenti coinvolte nella produzione di questi sofisticati dispositivi , aggravata dalla mancanza di competenze tecniche e di altro tipo richieste per individuare linee di assemblaggio idonee.
La sfida, e quindi l’aggiunta qualitativa del progetto della Al-Quds University, consisteva nel costruire un ventilatore utilizzando materiali disponibili localmente ma mantenendo nel contempo i requisiti di sicurezza e ottenendo le funzioni mediche che tali dispositivi dovrebbero offrire.
Dopo molte anticipazioni, mercoledì il prototipo ha superato con successo una serie di rigorosi test preliminari: medici, di sicurezza e tecnici. I test sono stati progettati e supervisionati da un team di esperti nei settori pertinenti, guidati da Hani Abdeen, decano della facoltà di medicina e specialista in malattie polmonari, e da Ibrahim Afaneh, decano della facoltà di ingegneria, nonché da internisti esterni e da ingegneri biomedici che hanno valutato le prestazioni del dispositivo e la validità delle funzioni respiratorie desiderate.
Il preside della Facoltà di Medicina, Abdeen, che ha studiato a Cambridge e che ha ricoperto la carica di ministro della salute nei precedenti governi palestinesi, ha sottolineato che alcuni degli accessori forniti con i ventilatori prodotti in serie sono caratterizzati da tre elementi chiave, esclusivi del prototipo della Al Quds University: il basso costo, il potenziale per una produzione rapida e la capacità di implementare le macchine in ER, ICU e in ospedali da campo.
Queste caratteristiche sono fondamentali per fornire una risposta rapida alle conseguenze della pandemia, che continua a mettere in difficoltà i sistemi sanitari e a sopraffare le ICU, portando ad un aumento delle vittime a causa della carenza di macchine respiratorie necessarie ai pazienti con coronavirus.
Secondo uno studio dell’Imperial College di Londra, circa il 30% dei pazienti affetti da coronavirus sviluppa polmoniti e altre complicanze polmonari che richiedono il supporto di macchine respiratorie senza le quali sarebbero esposti al rischio di morte.
Secondo il Ministero della Salute palestinese, la Palestina ha meno di 250 ventilatori polmonari , di cui oltre i due terzi sono già utilizzati da pazienti affetti da altre malattie.
Si sta cercando di procurarsi più dispositivi, ma la carenza globale, le restrizioni all’esportazione da parte dei Paesi produttori e i modesti mezzi economici hanno reso questi sforzi sempre più scoraggianti. In questo contesto, il ventilatore dell’Università di Al Quds potrebbe essere l’invenzione più importante e tempestiva a cui la Palestina assisterebbe.
Dopo il successo dei test sul prototipo, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha chiamato Abu Kishek per ringraziarlo di questo contributo scientifico e umanitario e per congratularsi con la comunità dell’Università per questo straordinario risultato. Da parte sua, Abu Kishek ha comunicato al Presidente Abbas la decisione dell’Università di porre tutti i diritti associati al prototipo sotto la direzione del Presidente, come contributo dell’unico ateneo arabo di Gerusalemme agli sforzi che il Presidente sta conducendo nell’affrontare la pandemia in Palestina e, attraverso di lui, come contributo alla battaglia globale contro questa minaccia.
Non appena il Palestinian Standards Institute (PSI) avrà approvato il prototipo, il ventilatore sarà pronto per la produzione e la distribuzione. Il PSI, che è l’equivalente palestinese della FDA americana, ha iniziato un rapido processo di revisione e sabato un team di otto esperti dell’istituto ha esaminato il dispositivo. Il direttore del PSI Haidar Hijjeh, che ha partecipato personalmente ai test, ha pubblicato un rapporto a conferma dell’approvazione preliminare del prototipo da parte del suo istituto. L’approvazione finale dipende da ulteriori test che dovrebbero essere completati entro questa settimana.
La Al-Quds University è un’università ad alta intensità di ricerca che si dedica all’eccellenza nell’insegnamento. L’università offre oltre un centinaio di programmi universitari e post-laurea, tenuti attraverso le sue 15 facoltà che coprono le principali discipline in medicina, ingegneria, scienze della vita e della natura, diritto e discipline umanistiche. Sede di oltre 13.000 studenti, è stata fondata nel 1977 e da allora ha aperto la Strada all’introduzione di nuove facoltà e specializzazioni, compresa l’istituzione della prima scuola medica palestinese.
Traduzione per Invictapalestina.org di Grazia Parolari.
(Immagine di copertina: Operatori medici palestinesi disinfettano lavoratori palestinesi tornati da Israele all’ingresso del villaggio di Hussan in Cisgiordania, il 29 marzo 2020, al fine di fermare la diffusione del coronavirus. Nati Shohat/Flash90).