Malati di reni di Gaza, tra speranza e difficoltà (FOTO)

Gaza – Palestine Chronicle. L’assedio ermetico di Israele su Gaza, che è entrato nel suo quindicesimo anno, ha avuto un grave impatto su diversi aspetti della vita dei palestinesi che vivono nella Striscia. Il settore sanitario è uno dei più colpiti.

Il personale medico e i pazienti a Gaza devono affrontare diverse sfide: mancanza di farmaci, attrezzature mediche e generatori di elettricità per far funzionare le macchine, per non parlare della carenza di carburante per i generatori d’emergenza durante le interruzioni di corrente. Anche l’acqua potabile può essere una sfida, non solo a Gaza, ma nelle strutture mediche.

I malati renali, in particolare, lottano con la mancanza di siringhe con i farmaci per fluidificare il sangue e la necessità di sessioni di dialisi tre volte alla settimana.

Con una popolazione di oltre due milioni di persone, solo due ospedali della Striscia sono in grado di offrire questo trattamento: il Complesso medico di al-Shifa e l’Ospedale Abdul Aziz al Rantisi.

(Testo: Mohammed Rafik).

(Foto: Mahmoud Ajjour, The Palestine Chronicle)

Inoltre, le autorità israeliane spesso impediscono alle attrezzature mediche di entrare nella Striscia, privando sistematicamente gli ospedali dei dispositivi per la dialisi necessari a tale trattamento.

“I divieti di importazione e di viaggio di Israele sono ben documentati e devono essere presentati all’Organizzazione Mondiale della Sanità e ai gruppi per i diritti umani”, ha affermato il dottor Ibrahim Abbas, direttore dell’Unità di diagnostica per immagini presso l’Ospedale al-Shifa, durante una recente conferenza stampa.

Abbas è stato citato dal Middle East Monitor per aver affermato che la crisi medica a Gaza è deliberatamente causata dall’intenzione di Israele di paralizzare il settore sanitario nella Striscia di Gaza, assediata e impoverita.