San‘a. Khaled Meshaal, capo dell'ufficio politico del Movimento di resistenza islamica Hamas, ha confermato l'esistenza di “ostacoli” di fronte alle trattative per lo scambio di prigionieri con gli occupanti israeliani a causa della loro intransigenza. Ha inoltre sottolineato che Hamas non intende recedere dalle proprie richieste concernenti la liberazione dei prigionieri.
Meshaal, durante una conferenza stampa tenutasi martedì 8 dicembre nella capitale yemenita San‘a, ha detto: “Hamas sta ancora negoziando un accordo per lo scambio dei prigionieri, nonostante gli ostacoli posti dall'intransigenza israeliana”.
Meshaal ha ribadito l'interesse di Hamas a “raggiungere una riconciliazione nazionale palestinese, soprattutto alla luce della realtà politica attuale, in modo da serrare le fila ed affrontare così le aggressioni e l'occupazione sioniste”.
In risposta alla domanda se portasse con sé una lettera di Teheran alla leadership yemenita, il leader di Hamas ha affermato: “Noi non stiamo mediando per conto di nessuno. Ciò che sta accadendo in Yemen è un affare interno che verrà risolto in base agli interessi yemeniti. Ci auguriamo quindi che sia un Paese sano, forte, unito e stabile, e confidiamo che esso continui ad essere come ci piace, in particolare per le sue posizioni presenti e passate nei confronti della causa palestinese”.
E ha aggiunto: “Noi, come palestinesi, vogliamo il bene di questa nazione, la sua stabilità e la salvaguardia dei sui interessi; ciò che sta accadendo a Sa‘na è un fatto interno: noi come Hamas non interferiamo negli affari di nessun Paese arabo o musulmano, ma siamo con gli interessi della nazione araba e islamica”.